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Islam e democrazia, binomio possibile?

Io mi pongo una domanda preoccupante: la democrazia, nei Paesi islamici, è mai esistita? Un’altra domanda: la stessa religione islamica consente una democrazia al governo? E nello stesso mondo cristiano, diviso in diversi cristianesimi (cattolicesimo che ha come unico capo il Papa; protestantesimo, che si divide in tante diverse versioni), esiste una vera democrazia? E tra i Paesi “cristiani” esiste una vera solidarietà davanti al pericolo costituito dall’Islam violento (Isis), che dichiara apertamente di volere assoggettare tutti alla parola del profeta Maometto, predicando la “Guerra Santa” contro chi non accetta la loro dominazione?

L’Isis sgozza non solo i cristiani, ma chiunque non si assoggetti al loro volere? E i Paesi minacciati da questa violenza, che da 14 anni, dagli aerei schiantati con migliaia di morti nelle Torri Gemelle, hanno mostrato di capire che Hitler era molto meno pericoloso di quanto non siano questi barbari?

Come tanti popoli si sono alleati contro Hitler, adesso i popoli minacciati hanno capito che sono in guerra, e devono allearsi contro questi nuovi barbari? Ed è possibile che anche in Italia si continui a litigare per conquistare miserabili spazi di potere, piuttosto che coalizzarsi per difendere la nostra giovane e traballante democrazia?

E’ possibile non cercare la necessaria solidarietà per combattere la più feroce aggressione alle nostre stesse vite con i Paesi che hanno adottato una medesima moneta senza aver creato una solidarietà e una governabilità comune e solidale?

Io ho visto, da giovane, la terribile Seconda guerra mondiale. Ho visto da giovane industriale la crescita meravigliosa della povera Italia contadina che nel Mercato Comune ha approfittato, per crescere, di una spregiudicata politica di investimenti stampando moneta e creando svalutazione (applicazione delle teorie del Keynes che vedeva negli investimenti pubblici la possibilità di superare le crisi).

Oggi da vecchio (84 anni) vedo l’incapacità di unirsi a difesa di una civiltà sofferta, ma che permette a tutti di vivere una vita che potrebbe essere serena, se ci fosse la volontà di unirsi sulle cose essenziali contro un pericolo così feroce.

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