Lanvin ha perpetuato nel tempo la robe de style, piuttosto che abiti d’avanguardia come quelli inventati da Coco Chanel per emancipare le donne dai corsetti della Belle Époque. Lo stile di Jeanne Lanvin consisteva nel realizzare una siluette lineare con la gonna ampia e sofisticate decorazioni in stile romantico, utilizzando motivi geometrici che richiamavano il gusto esotico degli anni ’20. I suoi abiti in perfetto classicismo alla francese di linea elegante, di taglio sapiente nell’utilizzo di tessuti di seta, di pizzo e di tulle, davano un’impressione di leggerezza.
Mentre Chanel traeva spunto dall’eleganza sportiva dei cavallerizzi che frequentava a Royallieu, Jeanne Lanvin trovava la sua ispirazione in sua figlia Marie-Blanche e per lei realizzava abiti nei tessuti più preziosi che attiravano l’attenzione delle donne più eleganti dell’epoca. Iniziarono allora le celebri collezioni di abiti per mamma e figlia nel suo atelier al 22 Faubourg Saint Honoré. Anche il nome del suo più famoso profumo, Arpège, trae origine dall’arpeggio, dagli esercizi di piano che faceva Marie-Blanche, come il logo stesso della Maison, disegnato da Paul Iribe, che ritrae una madre mentre danza con sua figlia. Anche Picasso a quell’epoca si ispirava al mondo dei bambini affermando “Mi ci vollero quattro anni per dipingere come Raffaello, mi ci volle una vita per dipingere come un bambino”.
Entrambe, Jeanne Lanvin e Coco Chanel, sapevano cogliere la linfa dall’epoca straordinaria che vivevano, abitando a Parigi, centro internazionale del buon gusto e fulcro dell’Art Déco.
A quell’epoca furoreggiavano i lavori in vetro di René Lalique, gli orologi e i gioielli di Cartier, i mobili di Jacques-Emile Ruhlman; andavano di moda le arti primitive come quella africana o antiche come l’azteca e l’egiziana, la scultura greca del periodo arcaico, le forme cristalline e sfaccettate del Cubismo e del Futurismo. Sono forme che ritroviamo nei preziosi ricami e nelle linee degli abiti, nel gusto per i colori per i quali La Grande Dame de la Couture ebbe un’attenzione particolare, come il famoso Bleu Quattrocento ispirato ai quadri del Beato Angelico.
Gli abiti favolosi di Jeanne Lanvin sono in mostra, in un’esposizione realizzata in stretta collaborazione con Alber Elbaz, direttore artistico della Maison, dall’8 marzo al 23 agosto al Palazzo Galliera, Museo della Moda di Parigi, da poco ritornato agli antichi splendori dopo una ristrutturazione durata quattro anni che ha ripristinato gli originali colori degli interni, i muri rosso mattone, le vetrate, la boiserie nera ed i soffitti di una vertiginosa altezza.