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L’Unità di Veneziani versione nazional-popolare

I liquidatori della Nie società editrice messa in liquidazione per le ingenti perdite, il bilanco 2013 si è chiuso con 32,9 milioni di euro di passivo, possono esser soddisfatti del loro lavoro massimizzare il valore degli asset societari per aver portato a compimento un’importante e per tanti aspetti problematica operazione: l’Unità, la storica testata fondata da Antonio Gramsci, ricomparirà presto in edicola, tra 40-45 giorni, dove è assente dal primo agosto scorso, ma in versione Guido Veneziani, il suo nuovo editore, .

Veneziani, a capo di una cordata con la Piesse srl del costruttore lombardo Massimo Pessina e della Eyu srl del Pd, ha, infatti, perfezionato l’accordo sindacale con il Cdr del quotidiano per l’assunzione di 25 dei 56 giornalisti, 10 articolo uno a Roma e 6 a Milano, più altri 9 articolo due per Roma, Milano, Firenze e Bologna e di 4 poligrafici: ora ripresenterà ai liquidatori la sua offerta d’acquisto non più per la sola testata giornalistica ma per il ramo d’azienda, come ha disposto il Tribunale fallimentare di Roma.

Saranno ancora i liquidatori a valutare l’aggiornata offerta d’acquisto e a disporre il relativo piano di concordato preventivo da trasmettere poi al Tribunale fallimentare per l’atto finale d’acquisto, su cui, è bene tenerlo presente, saranno chiamati a pronunciarsi i creditori.

Intanto Veneziani, con l’accordo sindacale in tasca, può avere dal Tribunale fallimentare il via libera all’affitto del quotidiano, 90 mila euro al mese, per riavviarne a breve le pubblicazioni e successivamente approdare, tra un anno forse, all’acquisto definitivo per un’importo di 10 milioni garantiti da Banca Intesa-San Paolo: cifra questa con cui venir incontro ai creditori se non a tutti almeno ai privilegiati.

Insomma, nonostante altri passaggi ineludibili e non irrilevanti, come il piano industriale e il piano editoriale da definire, la nomina del direttore e l’individuazione dei 25 redattori, che si sono ridotti lo stipendio: si va da un minimo di 2mila a un massimo di 2,3mila euro mensili, tutto lascia prevedere, mancando altre alternative, che tra 40-45 giorni l’Unità sarà di nuovo in edicola.

Ma che tipo di Unità sarà quella in versione Veneziani? C’è chi ironicamente dice in versione Miracoli, una delle riviste di gossip edite da Veneziani. Stando comunque alle dichiarazioni del nuovo editore, l’Unità che verrà sarà in versione nazional-popolare e facile da leggere e con un direttore giovane.

Dunque l’Unità dovrà abbandonare la linea editoriale di sinistra: questo è l’aspetto che più preoccupa, non i liquidatori il cui compito massimizzare il valore degli asset societari lo hanno assolto, non i silenziosi ex-Ds, cui la testata faceva riferimento per il finanziamento pubblico dell’editoria, non l’ex-direttore Emanuele Macaluso che alla viglia dell’assemblea dei soci Nie del 29 luglio convocata per approvare l’offerta d’acquisto dell’editore puro Matteo Fago, se ne era uscito con l’appello poveri redattori in che mani siete finiti! ma la redazione che deve ratificare l’accordo sindacale indispensabile al passaggio di proprietà e al ritorno in edicola in versione Miracoli perchè l’alternativa è il fallimento.

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