Oggi comincia a Milano GEC2015, il Global Entrepreneurship Congress, il summit mondiale dell’imprenditorialità promosso dalla Kauffman Foundation, che per la prima volta si tiene in Italia. Fino a giovedì 19 si parlerà di quello che possono e devono fare i governi per favorire la nascita di nuove imprese (ci sono i rappresentanti di oltre 150 Paesi) ma anche di quanto le nuove imprese debbano e possano fare per crescere. Quindi viva le startup, ma quando diventano scaleup, come si dice in gergo per indicare la startup che diventa grande, globale. Alle scaleup è dedicata un’intera giornata di confronto al GEC. Uber, tanto per dire la prima che viene in mente, è una perfetta scaleup capace di produrre disruptive innovation. E finiamo qui con gli anglismi, per tornare in Italia.
Il GEC arriva in un momento particolare. In cui si mescolano entusiasmi, grandi aspettative e forti scetticismi. A leggere i numeri le startup sembrano ancora poche: nonostante le ultime rilevazioni di Infocamere dicano ben oltre 3000, rappresentano appena lo 0,21 delle società di capitale italiane. Producono per quasi 213 milioni, come una media azienda, e occupano complessivamente oltre 2600 persone. Se si tiene conto che i dati (al 31 dicembre 2014) del Cruscotto elaborato dal Ministero dello Sviluppo Economico si riferiscono ai bilanci 2013 e solo a 1700 imprese, si può concludere che le startup sono sempre di più un comparto piccolo ma significativo dell’economia nazionale. Vivace, in crescita, innovativo. Basta un altro numero: il 42% delle nuove imprese è già in utile. Sorprendente se si pensa che ci sono grandi gruppi, anche digitali e persino quotati in Borsa, che presentano ancora conti in rosso.
Tutto bene? Sì e no. Perché questo corpicino vivace sta rischiando di crescere gracile. Perché troppo assistito, secondo alcuni, o mal nutrito secondo altri. Certamente perché troppo locale, spesso concentrato a replicare modelli di business che funzionano altrove e non a “creare” vere innovazioni replicabili su scale mondiale.
Sintetizzaziamo la questione in uno slogan: meno startup, più scaleup!
