Ted Cruz li batte tutti: il senatore del Texas ispanico sarà il primo ad annunciare ufficialmente la sua candidatura alla nomination repubblicana alla Casa Bianca per il 2016. Nessuno, finora, neppure in campo democratico, è uscito allo scoperto così ufficialmente. Lo annuncia lo Houston Chronicle, lo rilancia la stampa conservatrice e, alla fine, lo conferma pure lo staff del senatore vicino al Tea Party: l’annuncio formale sarà fatto alla Liberty University di Lynchburg, in Virginia, la più grande università cristiana degli Stati Uniti, lunedì 23 marzo, a 595 giorni dall’Election Day dell’8 novembre 2016.
Sulla candidabilità di Cruz, c’è però un grosso punto interrogativo: il senatore è nato nel 1970 a Calgary in Canada, dove il padre, cubano d’origine, lavorava per un’industria petrolifera; e la Costituzione statunitense prevede che i candidati alla Casa Bianca (oltre ad avere almeno 35 anni ed essere residenti negli Usa da almeno 14 anni) siano “cittadini (americani) naturali dalla nascita” (“natural born citizen“). I sostenitori di Cruz ritengono che tale requisito sia rispettato, perché la madre del senatore era del Delaware: grazie a lei, secondo alcuni costituzionalisti, Cruz rispetterebbe il criterio costituzionale.
La Corte Suprema non s’è mai espressa su questo tema: in caso di contestazioni, l’ultima parola sarà sua. Del resto, proprio gli ultra-conservatori del Tea Party sono ben familiari con questo problema, vista la campagna con cui hanno sollevato dubbi insistiti sulla eleggibilità di Barack Obama, nato da padre keniota e da madre americana, finché il presidente non mostrò l’originale del certificato di nascita che attesta che venne al mondo alle Hawaii.
Anche il rivale di Obama nel 2008, il senatore John McCain, dovette dimostrare di essere nato nella base navale Usa di ‘Coco Solo’ nell’area del Canale di Panama (dove il padre, ufficiale di marina, era di stanza). Alcuni suoi rivali nello stesso campo repubblicano sostenevano che fosse nato in un ospedale civile a Colon, territorio panamense, e non avesse quindi le carte in regola.