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Chi è Tzipi Livni, la nuova Golda Meir di Israele?

Per la prima volta dal 2009 Benjamin Netanyahu rischia di perdere le elezioni in Israele. Mancano pochi giorni per l’appuntamento elettorale del 17 marzo e i sondaggi della tv del Parlamento, Arutz Knesset, indicano una differenza di tre seggi a favore della coalizione di centro sinistra “Campo Sionista di Yitzhak Herzog e Tzipi Livni. Se vincono, i due hanno promesso di turnarsi come primi ministri. Così, Livni potrebbe diventare la seconda donna alla guida di Israele, dopo Golda Meir nel 1969.

IDEOLOGIA DI FAMIGLIA

Nata a Tel Aviv nel 1958, Tzipi Livni è stata da sempre un’ideologa radicale. Come ricorda Davide Frattini in un articolo pubblicato su Io Donna, da piccola vestiva la divisa del Beitar, il movimento giovanile di destra, minoranza non protetta nella Israele degli anni ‘70. I compagni di scuola la guardavano con sospetto, ma la madre Sara era orgogliosa. Attivista estrema, la mamma di Livni si è fatta incidere sulla lapide una mappa di Israele come i capi dell’Irgun lo sognavano: uno Stato ebraico che comprendesse le due rive del Giordano. Suo padre Eitan, nato in Polonia, è stato un personaggio chiave del movimento ebreo Irgun.

SPIRITO MODERATO

Si è laureata in Diritto all’Università di Bar-Ilan ed è stata avvocatessa per più di 10 anni prima di entrare in politica. Dalla postura sionista nazionalista, Tzipi (diminutivo di Tzipora, che significa “uccello” in ebraico) è diventata sostenitrice dell’accordo “terra per pace” con i palestinesi. Ha imparato ad accettare compromessi e accordi in materia politica.

GLI ANNI CON IL MOSSAD 

Livni è stata anche agente del Mossad per quattro anni, tra il 1980 e il 1984. Poco si sa delle sue missioni, soltanto che lavorava sotto copertura a Parigi e che studiava all’Università La Sorbona. Non ha proseguito la carriera come agente perché si è rifiutata di firmare un documento che impone alle donne di non rimanere incinte. Sposata con il pubblicitario Naftali Spitzer, ha due figlie: Omri e Yuval.

CARRIERA POLITICA

La carriera parlamentare di Livni è stata molto breve: cominciò nel 1999 con l’elezione nel partito di destra Likud. Prima di essere stata leader del partito Kadima, Livni è stata molto vicina a Ariel Sharon, del quale era consigliere. La stampa israeliana sostiene che è stata “la sua protetta”, da quando nel 2001 è diventata ministro dello Sviluppo regionale. Dopo è stata anche ministro dell’Immigrazione, abitazioni e costruzione; ministro della Giustizia e ministro degli Affari esteri. Ha avuto un ruolo molto importante nella gestione del ritiro dell’esercito dalla Striscia di Gaza nel 2005.

TERRA PER LA PACE

Livni ha fondato un piccolo partito, HaTnuah (Movimento) e ha stretto un’alleanza con i laburisti per cercare di vincere le elezioni del 17 marzo e togliere il potere a Netanyahu. È stata molto criticata per la mancata esperienza in temi di sicurezza nazionale e politica estera. Ma lei non si tira indietro e segue il suo istinto. Nel 2006 ha detto al New York Times: “Credo, come i miei genitori, nel diritto che ha il popolo ebraico di occupare tutta la terra di Israele. Ma sono anche cresciuta per preservare Israele come la patria del popolo ebraico con i suoi valori democratici. Per questo, se devo scegliere tra i miei sogni e la necessità di vivere in democrazia, preferisco consegnare un po’ di terra in nome della pace”.


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