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Il conflitto fra Israele e Palestina non conosce confini

Il presidente della FIFA Blatter, ha incontrato nei giorni scorsi il presidente della PFA (Palestine Football Association) Jibril Rajoub. Oggetto dell’incontro, la mozione che la Federazione araba è intenzionata a presentare al prossimo congresso di fine Maggio, che mira ad escludere la nazionale di calcio israeliana dalle competizioni internazionali. Siamo di fronte ad una richiesta formale di espulsione dalla FIFA. Il motivo, stando a quanto si apprende dal sito della FIFA, sarebbe la violenza dello Stato ebraico nei confronti degli sportivi palestinesi. Se la mozione dovesse essere effettivamente presentata, il risultato sarebbe tutt’altro che certo, con il concreto rischio che la maggioranza delle altre federazioni possa votare a favore. Le conseguenze, non sarebbero solo calcistiche.

Anche Michel Platini avrebbe ammesso che “stavolta la questione è molto seria”, e che “molti paesi potrebbero schierarsi con la Palestina”. Spesso il mondo del calcio si è schierato dalla parte dei palestinesi, anticipando quei riconoscimenti che la politica ha impiegato anni a dare. Mentre lo Stato palestinese è entrato nell’Onu solo nel 2012 come “osservatore permanente” e non è universalmente riconosciuto, nel calcio la Federazione è affiliata alla Fifa sin dal 1998. E nel 2015 la nazionale ha preso parte alla sua prima Coppa d’Asia. Da una parte Blatter si schiera con Israele, dichiarando alla fine dell’incontro: “La sospensione di una federazione, per qualsiasi ragione, è sempre un danno per l’intera organizzazione”, prendendo una posizione esplicita contro la richiesta della Palestina.

Stavolta, però, la Pfa sembra più che mai determinata ad arrivare fine in fondo.Infatti, il suo attuale presidente già alla viglia dei mondiali brasiliani del 2014, tentò di presentare la stessa mozione che poi però non venne presa in considerazione. In numerose occasioniRajoub, ha rilasciato dichiarazioni nei confronti di Israele molto dure, rendendo evidenti le finalità ideologiche che si celano dietro le sue iniziative. Nel 2013, durante una trasmissione televisiva, sul canale libanese Al- Miadin dichiara:

Il nostro principale nemico, non soltanto dei palestinesi, ma anche di arabi e musulmani è Israele, l’occupazione israeliana. Ancora non abbiamo un’arma nucleare. Ma giuro che se l’avessimo, la utilizzeremo immediatamente.

Inoltre, nel corso degli anni ha paragonato Israele (i Figli di Satana) ad un regime nazifascista, elogiando pubblicamente le azioni di Hamas per “porre fine all’occupazione israeliana”.

Gli ambasciatori israeliani intanto, stanno incontrando i vari presidenti delle federazioni calcistiche di ogni singolo paese, per impedire l’esclusione d’Israele dalla FIFA. Ancora una volta dallo sport potrebbe arrivare una scelta dal grande significato politico. La guerra tra israeliani e palestinesi non conosce confini. L’infinita guerra sulla Striscia di Gaza ha sconvolto anche il mondo del pallone. Presto Israele potrebbe pagarne le conseguenze.

Questo articolo è stato pubblicato su sito del centro studi di geopolitica

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