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Chi è Marzieh Afkham, la prima donna ambasciatrice dell’Iran

Per la prima volta una donna, Marzieh Afkham, è stata nominata ambasciatrice della Repubblica Islamica. Dalla Rivoluzione del 1979 nessun incarico di questo livello si era tinto di rosa. L’unico precedente è quello di Mehrangiz Dolatshahi, che nel 1975, quando era in piedi ancora la monarchia Pahlaví, venne scelta come ambasciatrice dell’Iran in Danimarca.

PORTAVOCE DEL MINISTRO

La donna, spiega il britannico Guardian, è da un anno portavoce del Ministero degli Affari esteri del suo Paese. Non c’è ancora la conferma ufficiale, perciò ieri la Afkham ha detto che preferisce non fare commenti. I media locali sostengono che le sarà assegnato un Paese asiatico o forse la rappresentanza presso Nazioni Unite.

VOLUTA DA ROHANI

La Afkham lavora al Ministero degli Affari esteri iraniano dall’inizio del regime, e ne è portavoce da agosto del 2013. A volerla in quel ruolo è stato il presidente Hassan Rohani (qui il ritratto di Formiche.net), fautore di una linea politica che vorrebbe assegnare alla componente femminile del Paese un maggior protagonismo nella società.

EMANCIPAZIONE DELLE DONNE

Da quando è arrivato alla presidenza, Rohani ha nominato due donne come viceministri, una scelta che ha scatenato molte critiche nell’opposizione più conservatrice del Paese. Ma il presidente in carica ha replicato che queste nomine rispondevano ad una “campagna per l’emancipazione delle donne iraniane”.

LA SCELTA DI AHMADINEJAD

Già nel 2009, l’allora presidente Mahmoud Ahmadinejad nominò per la prima volta nella storia iraniana una donna come ministro della Sanità, ma le resistenze del Parlamento – a maggioranza conservatrice – la costrinsero alle dimissioni.

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