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Expo 2015, anche la Santa Sede “nutrirà il pianeta” (ma in stile Bergoglio)

È ormai una questione di pochi giorni, e all’esposizione universale di Milano potrà dirsi ufficialmente presente anche il messaggio, anch’esso universale, della Chiesa Cattolica. Ci sarà infatti anche la Santa Sede tra i Paesi espositori all’Expo 2015, con un proprio padiglione, presentato ieri mattina in Vaticano. I temi che sarannno sviluppati sono racchiusi nella citazione evangelica di Matteo “Non di solo pane”.

L’argomento del cibo tocca ovviamente la Chiesa Cattolica sotto numerosi aspetti: la rilevanza “simbolica” del nutrire, il valore della carità cristiana, la sovrabbondanza di cibo nelle società occidentali e la sua drammatica mancanza in altri Paesi, le “potenzialità di sviluppo antropologico” della questione.

LE PAROLE DI RAVASI

La presenza del Padiglione della Santa Sede a Expo sarà perciò intrecciata allo stile e al messaggio del pontificato di Papa Francesco: “Sarà una presenza sobria e minimalista”, ha assicurato il Cardinale Gianfranco Ravasi, e “certamente c’è grande coincidenza con il messaggio del Papa. Lo stesso stile essenziale del padiglione è una sigla al messaggio di Francesco. Il centro è la parola, ma anche l’impegno concreto”. E non ha caso è stato puntigliosamente ricordato che la Chiesa “non promuove iniziative o prodotti commerciali, ma soltanto un messaggio”. L’obiettivo è perciò lo stesso di sempre, interpellare in maniera diretta le persone ad agire secondo Dio: “La Chiesa non è una Ong, e non fa assistenzialismo o tantomeno pietismo. È importante fare comprendere il messaggio che la partecipazione della Santa Sede all’Expo non ha in alcun modo un interesse commerciale, ma spirituale”.

NON SOLO PAROLE MA ANCHE PRATICA

Tra i temi che quindi si tratteranno non solo cibo in senso materiale, e non solo povertà intesa come fenomeno sociale o problematica del terzo mondo, ma anche le cosiddette “povertà emergenti del nostro mondo”. Vale a dire le “mancanze spirituali” come le dipendenze, il gioco d’azzardo, l’alcolismo, i disordini alimentari: “Il tema sarà il cibo da condividere, ma anche il pane che rende presente Cristo nel mondo, cioè il tema dell’eucarestia”. La fame nel mondo resta però anche un problema concreto, pratico: “Nel nostro padiglione ci saranno prodotti spirituali per arricchire le persone. Però sul tema ad esempio dello spreco non ci sono solo parole, ma anche tanti atti di pratica. E gli stessi poveri agiranno in prima persona”.

UN PADIGLIONE SOBRIO E MINIMALE

Il padiglione sarà “molto semplice rispetto ad altri più complessi dal punto di vista tecnico” assicura Ravasi. La grandezza sarà poco più di 300 metri quadrati di spazio interno, e il Cardinale garantisce che “il 17 di questo mese sarà già pronto”. I costi per i 3 enti che hanno sponsorizzato il padiglione (Pontificio Consiglio della CulturaConferenza Episcopale Italiana, e Arcidiocesi di Milano, oltre al partenariato dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù e all’Università Cattolica del Sacro Cuore) sono di “un milione di euro ciascuno”, ha dichiarato Ravasi. Più “la partecipazione simbolica – come atto di mecenatismo – della Cattolica Assicurazione” per la parte artistica di maggiore valore. Per quanto riguarda eventuali problemi di corruzione, alla domanda a lui posta il Cardinale ha risposto “assolutamente no: abbiamo fatto grande attenzione al rigore, all’essenzialità, alla minimalità”.

LE QUATTRO AREE TEMATICHE

Le quattro dimensioni (ecologica, economica-solidale, educativa, religiosa-teologica) nelle quali si articolerà lo stand scandiscono i quattro tempi che il padiglione vivrà: custodire il creato, condividere il cibo, educare attraverso il cibo, e informare sul cibo – spirituale e non – che significa rendere presente Dio nel mondo. Nel corso degli incontri si dibatterà di religione, di cooperazione internazionale, di sicurezza alimentare, e del “diritto, l’accesso e l’informazione sul cibo. Il cibo che educa deve essere un messaggio che permane”. Verrà trattato anche il tema del dialogo interreligioso: “Pensiamo al digiuno, parte integrante della cultura islamica con ilRamadan, e allo stesso modo anche di quella Cristiana. Sarà un’opera di annuncio”. Il percorso espositivo si avvarrà di diversi linguaggi artistici, dalla musica alla cinematografia, dalla fotografia all’arte contemporanea, oltre alla presenza di due grandi opere artistiche: “’L’ultima cena” del Tintoretto, conservante “il peso della quotidianità e della materialità di quel momento”, e l’arazzo di Rubens “L’istituzione dell’eucarestia”, proveniente dal Museo diocesano di Ancona. L’11 giugno sarà poi la volta del “National day”. Ma il padiglione avrà comunque un carattere “minimalista, con il cuore del messaggio cristiano e lo stile di papa Francesco”. (Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito expoholysee.org o sulla pagina twitter @expoholysee)

CHI C’ERA ALLA PRESENTAZIONE

Alla presentazione hanno preso parte, oltre al presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e Commissario Generale della Santa Sede per Expo2015, Gianfranco Ravasi, il sottosegretario della CEI mons. Domenico Pompili; il vicario per la Cultura dell’Arcidiocesi di Milano mons. Luca Bressan; il segretario del Pontificio Consiglio Cor Unum mons. Giovanni Pietro Dal Toso; la presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino GesùMariella Enoc; e il prof. Pier Sandro Cocconcelli, direttore del Laboratorio UCSC Expo LAB dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.



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