Luci, ma anche ombre. Sono quelle che i vertici di Finmeccanica intravvedono per il comparto degli elicotteri.
Lo scenario ad opera del gruppo presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’ad, Mauro Moretti, si rintraccia all’interno della corposa relazione finanziaria sul consolidato 2014 del gruppo attivo nell’aerospazio e nella difesa.
LO SCENARIO COMPLESSIVO
Il mercato degli elicotteri – è scritto – “si presenta complessivamente in leggera riduzione nei prossimi dieci anni, con un valore medio annuo (con riferimento alle consegne di nuovi elicotteri) intorno a 18-19 miliardi di euro”. Il gruppo di Piazza Montegrappa scorge “una moderata crescita del comparto civile ed una riduzione di quello militare, dovuta al completamento delle produzioni in corso ed alla mancanza di nuovi programmi”.
IL COMPARTO CIVILE
Numerosi driver spiegano queste diverse dinamiche, spiega Finmeccanica: “Nel civile la domanda è trainata dalla sempre maggiore richiesta per velivoli dotati di più avanzate capacità operative (speed, range e altitude), soprattutto per i segmenti applicativi Oil & Gas (collegamenti con piattaforme off-shore, monitoraggio pipelines), Servizi di Emergenza, Sicurezza e Servizi di Polizia, Trasporto VIP / Corporate, quest’ultimo in forte ripresa dopo la crisi legata alla negativa congiuntura economica degli scorsi anni”.
IL SETTORE MILITARE
Il comparto militare è invece – si legge nella relazione di Finmeccanica – “fortemente dipendente dall’andamento del mercato americano, che ha presentato un picco di domanda nel 2014 dovuto ad importanti ordini per il rinnovo e l’ammodernamento delle flotte operative (pressocché totalmente indirizzati ad industrie nazionali)”. Nei prossimi anni, “il progressivo esaurimento di importanti programmi di collaborazione europea (in primis il programma NH-90) e la stasi del mercato americano in attesa del concretarsi di un nuovo requisito provocheranno una ciclicità negativa, solo in parte compensata dallo sviluppo della domanda in mercati export”.
LA PROSPETTIVA DI MEDIO-LUNGO TERMINE
Particolare importanza, a medio-lungo termine, “assume infatti il programma americano JMR, per lo sviluppo e la produzione di una nuova generazione di elicotteri capaci di soddisfare requisiti operativi molto avanzati (speed, range e altitude)”. Le principali soluzioni proposte saranno basate su nuove tecnologie quali il convertiplano e la propulsione ibrida, “mentre l’impatto economico di tale progetto è tale da poter provocare un consolidamento della struttura industriale americana e, in assenza di un analogo progetto multinazionale in Europa, un riposizionamento competitivo dell’industria europea”.
GLI ASPETTI TECNOLOGICI
Dal punto di vista tecnologico – si legge nella relazione – “si sta inoltre sempre più evidenziando l’approccio basato sulla sviluppo di piattaforme duali, ottimizzate tramite l’installazione di diversi apparati elettronici di bordo per applicazioni civili o militari”. Assume maggiore rilevanza – secondo i vertici di Finmeccanica – la modularità, “che permette al cliente di dotarsi di una flotta di elicotteri con prestazioni diverse, ma con elevate comunanze nei sistemi di pilotaggio, nei motori, nella logistica, e conseguenti forti risparmi nei costi operativi e nell’industrializzazione delle diverse versioni. La progressiva crescita nel numero di elicotteri operativi consolida il mercato della logistica comprensivo di manutenzione, ammodernamento e altri servizi”.