L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) ha ricevuto una denuncia contro il partito spagnolo Podemos per il cattivo utilizzo dei fondi destinati dal Parlamento europeo ai Deputati per pagare i collaboratori. Una denuncia simile era già arrivata nei mesi scorsi e riguardava il Front National di Marine Le Pen. Gli esperti dell’Olaf stanno esaminando le denunce, terminato l’esame verrà deciso il da farsi e la eventuale apertura di una indagine.
La normativa finanziaria del Parlamento europeo prevede una dotazione di 21mila euro per pagare i collaboratori dei parlamentari, ma non possono essere utilizzati per pagare il personale che ricopre incarichi all’interno della struttura del partito nazionale.
Il Parlamento europeo a partire dal 2009 ha adottato una normativa molto restrittiva per l’utilizzo della dotazione finanziaria, perché in passato si erano verificati svariati abusi quali: contratti ai famigliari e tentativi da parte degli eurodeputati di “intascare l’obolo“.
La nuova normativa è molto chiara sull’uso dei fondi che devono servire solo ed esclusivamente per pagare (con contratti regolari) i collaboratori che assistono gli eurodeputati nello svolgimento delle loro funzioni. Alcuni addetti ai lavori dicono che la Presidenza dell’Europarlamento si è dimostrata molto attiva nei casi specifici, perché le denunce riguardano due partiti antieuropeisti come Podemos e il Front National.
Nel frattempo anche l’eurodeputato spagnolo Enrique Calvet del Partito Union Progreso y Democracia, appartenente al Gruppo politico europeo dell’Alde, è finito sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles, perché è stato accusato di eccessive spese di rappresentanza nei mesi di dicembre 2014, gennaio e febbraio 2015. Il Partito di appartenenza ha già provveduto a sospenderlo.
Ma l’esperienza insegna che una volta aperto il vaso di Pandora probabilmente altri “affarucci“ verranno alla luce. Alcuni addetti ai lavori italiani commentano e riassumono le vicende con un vecchio detto: “Tutto il mondo è Paese“.