Tutto bene quello che finisce bene in Rcs? L’esito dell’assemblea del gruppo editoriale tenuta il 23 aprile non ha lasciato strascichi polemici, in attesa che entro giovedì si nomini il nuovo direttore del Corriere della Sera, al posto di Ferruccio de Bortoli.
IL RUOLO DI CAIRO
Il socio scalpitante e sbuffante contro la gestione di Rcs, ossia Urbano Cairo – azionista con il 4,6%, che nelle ultime settimane non aveva lesinato critiche all’ad, Pietro Scott Jovane, rieletto per certi versi a sorpresa come amministratore delegato – in assemblea ha raccolto voti pari al 6,75% del capitale riuscendo a eleggere in consiglio un candidato, Stefano Simontacchi. Senza il lavoro svolto per raccogliere consensi tra gli altri soci, infatti, e considerando anche il peso espresso dai fondi in assemblea (12,8%), il rischio per il patron di La 7 era infatti che restasse del tutto fuori dal Cda.
LA POSIZIONE DI DELLA VALLE
Soddisfatti di sicuro anche i maggiori soci che avevano espresso la lista di maggioranza, sostenuta oltre che dagli azionisti storici anche dall’ex arrembante Diego Della Valle. Il patron di Tod’s si è schierato a sorpresa ad esempio con il tanto vituperato (in passato) Giovanni Bazoli e con Jovane, rieletto come detto amministratore delegato del gruppo di via Solferino.
I NUOVI DEL CDA
Alla lista di maggioranza è andato il 39,4% del capitale (non hanno partecipato all’assemblea Unipol e gli eredi Rotelli): oltre a Maurizio Costa (nominato presidente) e a Jovane, ha portato in consiglio Teresa Cremisi, Laura Cioli, Gerardo Braggiotti e Tom Mockridge. Dalla lista dei fondi sono stati eletti Dario Frigerio e Paolo Colonna. Per le partite aperte, Jovane ha rinviato solo a quanto deciderà il neoeletto consiglio.
LE PAROLE DI SCOTT JOVANE
Senza chiarimenti anche le ipotesi che al Corriere si passi per una direzione ad interim. “Il nuovo presidente deciderà il percorso”, ha solo detto Jovane circa la tempistica. L’ad ha poi chiarito che non ci sono novità rispetto all’esclusiva a Mondadori fino al 29 maggio per la possibile cessione della divisione Libri. Quanto alla vendita del 44,45% delle radio Finelco (R105, Montecarlo e Virgin), appare “sospesa, e non chiusa”, ha detto, la trattativa in esclusiva con Clessidra (ma ufficialmente il nome dell’interlocutore non viene confermato). Comunque, “esistono diverse offerte pervenute nelle scorse settimane”, ha detto, da interlocutori “italiani.
LA NOTIZIA DI MILANO FINANZA
Chi sarà il successore di Ferruccio de Bortoli? Un giornalista di lungo corso come Paolo Panerai, fondatore del gruppo Class Editori che pubblica tra l’altro i quotidiani Italia Oggi e Mf/Milano Finanza, ha avanzato nella sua rubrica “Orsi & Tori” di sabato scorso un nome. La notizia secondo Panerai è che sarà con tutta probabilità l’attuale condirettore del Corsera, Luciano Fontana, a prendere il posto di de Bortoli.
Ecco che cosa ha scritto sabato scorso Milano Finanza e Italia Oggi:
“Giovedì 30 Ferruccio de Bortoli lascerà la direzione del Corriere della Sera, di cui è stato ai vertici per due periodi staccati, eguagliando il record di Paolo Mieli, direttore per due volte del principale quotidiano italiano. Prima che il nuovo consiglio d’amministrazione di Rcs guidato meritatamente da Maurizio Costa, e non solo il cda, vorranno indirizzare a de Bortoli parole inevitabilmente convenzionali, questo giornale e tutti i media di Class Editori vogliono rendere a Ferruccio l’onore delle armi. Nessun direttore del Corriere, come de Bortoli, ha dovuto dirigere il quotidiano della borghesia italiana in un periodo tanto travagliato in generale e dentro Rcs. Lo ha fatto, Ferruccio, con una professionalità, una capacità, una onestà, una trasparenza esemplari, senza mai chinare la testa, neppure agli attacchi durissimi di un duro come Massimo D’Alema, per dirne uno. Negli ultimi giorni alcuni azionisti hanno pensato anche di cambiare gli accordi e di rinnovargli il mandato, dopo la discutibile decisione presa dal consiglio d’amministrazione sotto la pressione di John Elkann in supporto dell’amministratore delegato Pietro Scott Jovane. Ferruccio è stato il primo a ritenere che non si dovesse tornare indietro, confermando la linearità del suo comportamento. Ad horas il nuovo consiglio dovrà scegliere il successore, per la cui designazione, nell’accordo di cessazione del rapporto, era stato dato ruolo attivo anche a de Bortoli, come succede spesso nelle grandi aziende. La sua indicazione è chiara verso il condirettore Luciano Fontana, uomo di rara intelligenza e lucidità, ma anche padrone della macchina e ricco della stima della redazione. Dopo alcune divagazioni, la maggioranza degli azionisti sembra propensa a seguire questa scelta, la migliore per garantire i valori che de Bortoli lascia in eredità”.