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Video Isis, perché il canto dei jihadisti deve spaventare (ma non troppo)

Fa notizia l’ultimo video lanciato dal centro Ajnad “per le produzioni mediatiche” dello Stato Islamico (IS), in quanto sottotitolato in italiano. Di seguito potete leggere il testo nella locandina rilasciata dagli autori, i quali aggiungono: “The Nasheed was originally released as an audio by The Islamic state. We created a video Montage out of it. check on the nasheeds section and you will find a download link of the audio nasheed”.

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I media italiani più meno commentano con questo tono: “Un contenuto fortemente intimidatorio la canzone tradotta dall’arabo in italiano che circola su canali web frequentati dagli estremisti islamici. “Presto, presto” è il titolo del brano che, come confermato dal sito Wikilao che ha dato contezza della sua esistenza, è autentico ed è noto ad antiterrorismo e intelligence”.

Ma prima di cadere nella solita trappola dell’abile propaganda, spesso ingigantita dalla sovra-rappresentazione che ne danno i nostri media, è bene ricordare che:

1– si tratta di un tradizionale canto jihadista, sul quale sono state montate immagini di repertorio, con una certa insistenza rispetto a quelle del video riguardante la decapitazione dei copti sulle coste mediterranee. La prima edizione in arabo risale al 4 febbraio 2015 (Nota: l’analisi delle date di distribuzione dei due video fornisce particolari interessanti);

2 – sono poi seguite le versioni con sottotitoli in inglese (soon, soon) e italiano (presto, presto), già disponibili dal 15 marzo 2015.

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In pratica nulla di nuovo, ma una riproposizione, “customizzata” in diverse lingue, di materiali pregressi. Non è pertanto una novità, semmai un ritardo nel parlarne adesso. Sempre che si possa ritenere utile parlarne.

L’adattamento in lingue differenti è, d’altra parte, una pratica seguita da IS e affini da tempo, consapevoli sia della minaccia sia del reclutamento globale che perseguono.

In ogni caso, questo canto vale quanto la minaccia inverosimile dei missili puntati sull’Italia: propaganda allora lanciata dai Black Flags Books. Non per questo è meno importante: la sua distribuzione conferma una attenzione specifica alla costa sud del Mediterraneo e al nostro Paese. Ma non deve essere confusa con una potenzialità operativa che si concretizza nel realizzare quanto minacciato.

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IS è molto pericoloso, è certamente un pericolo che deve essere radicalmente estirpato, ma ciò deve e può essere fatto solo essendo consapevoli della realtà che IS rappresenta.

(La locandina originale con il testo italiano – clicca sull’immagine per ingrandire)

inno

Clicca qui per leggere l’articolo sul sito di Itstime

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