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E’ la terra che trema e frana l’emergenza italiana, non l’Italicum

La terra trema e non possiamo guardare il disastro in Nepal senza provare pietà per quel popolo povero. Non possiamo evitare di domandarci come possiamo aiutarlo, come essere consapevoli fino in fondo che anche il nostro paese può trovarsi in quella situazione. Tutto il pianeta si muove, sempre di più.

Secondo gli scienziati, dopo il sisma che ha raso al suolo Kathmandu, è aumentato il rischio di terremoti di magnitudine superiore a 8 in California. Secondo il report redatto dal Southern California Earthquake Center, il rischio di terremoti in quella zona  è passato dal 4,7% al 7%, in quanto lo stato americano si trova in corrispondenza della faglia di Sant’Andrea, che nasce dall’incontro di due placche: quella Pacifica e quella del Nord America dove l’attività sismica è stata relativamente bassa nell’ultimo secolo. Le placche continuano a spingere sulla faglia di Sant’Andrea e un terremoto potente è inevitabile. In Italia la situazione non è da sottovalutare: oggi 29 aprile c’è stata una scossa di magnitudo 2 in Sicilia, alle isole Lipari di 3.6, nella Valle del Trebbia e prima ancora a ridosso del flagello del Nepal di 4. A Ravenna, Forlì, Faenza, tutta la Romagna ha sussultato e  tremato. Non crediamo alle profezie, ma crediamo alla natura, essa fa paura soprattutto quando l’uomo non la rispetta, è arrogante volere sopraffarla.

La storia della geologia ci insegna che la potenza della natura è immensamente incontrollabile. L’Emilia Romagna, creduta sempre zona antisismica, ci ha dimostrato la verità e così è arrivato il mostro e ha devastato. E non in una data  qualunque. Per i Maya, giorno dell’eclissi del sole, il 20 maggio si è rivelata nel 2012 una data autenticamente legata alla terra e al sole, una data astronomica studiata da quel popolo che già aveva previsto nel suo calendario quel giorno, secoli fa, l’allineamento delle Pleidi, del Sole, della Terra.

E allora bisogna prepararsi, con case, scuole, strade, la messa in sicurezza del nostro Paese che sta franando, perché le previsioni sembrano smentite ma tutti le cercano per avere quella sensazione di certezza che sul terremoto è negata. Sembra essere negata anche dagli scienziati che ripetono che nessuna precisione è possibile sulla terra che trema. A chi ci governa oggi – che pare non volersi accorgere anche di questo franare, costante, metaforico e reale – ricordiamo che delle liti nelle famiglie politiche non ne possiamo più. La vergogna di vedere nelle prime pagine dei giornali, sugli schermi delle tv, la  squallida vicenda litigiosa e bulicamente ingorda delle mani sul nostro popolo, ci riempie di sdegno e di nauseante ribellione.

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