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Lauren Bacall, un mito all’asta

Avevo parlato di lei già quest’estate, quando in silenzio a metà agosto se n’è andata. Ed ora che ho scoperto che gran parte dei suoi gioielli, vestiti, mobili ed arredi e delle foto che le sono appartenute sono andate all’asta, ho voluto vedere quello che le era appartenuto.

Si pensa a Lauren Bacall come qualche divinità passata per questa terra, ancor più il suo matrimonio filmico con il grande Humphrey Bogart (anche di età, avevano venticinque anni di differenza), ma invece la personalità dei due artisti non erano di celluloide ma reali. Ora le case dove hanno vissuto sono state svuotate.

Dopo gli innumerevoli traslochi fatti nel decimarsi della mia famiglia, ho acquisito sempre più la convinzione che gli arredi non sono solo suppellettili che si possono sostituire se la moda cambia, ma conservano un’anima che rimane viva nel loro riciclarsi.

Non so perché i figli hanno deciso di sbarazzarsi di tutto questo ben di Dio. Forse per questioni economiche, o forse solo per esigenze di spazio, ma trovavo commovente vedere battuto all’asta ogni quadro ed ogni gioiello.

Una giovane modella Lauren Bacall diva fu lanciata nel ’40 da Diane Vreeland nel mondo del cinema, dopo che fu pubblicata una sua foto in copertina. L’attrice ha vissuto a lungo, costruendo due famiglie. Una con due figli avuti da Humphrey Bogart, un altro figlio poi avuto dal secondo matrimonio.

740 oggetti battuti all’asta Bonhams di New York tra il 31 marzo ed il 1 aprile. La figlia Leslie Bogart ha raccontato la storia di questi arredi, tra sculture, mobili, quadri e divani che arredavano la residenza di Los Angeles dove la Bacall ha vissuto a lungo con il primo marito Humphrey Bogart. Poi c’erano arredi della casa in Amaganest, a New York; fino a quella famosa in The Dakota, la casa di New York’s con affaccio e vista spettacolare su Central Park, dove ha vissuto insieme al secondo marito, Jason Robards, fino al 1969.

Tra le opere emergono le meravigliose sculture di Henry Moore, di cui la Bacall era un’estimatrice. Quando comprò le sue opere disse di aver realizzato uno dei desideri più importanti della sua vita: ‘It was and will be ever a high point of my life …the realization of a dream.’

Insomma l’asta Bonhams è stata un successo con tantissimi pezzi venduti. Noi non eravamo tra gli acquirenti purtroppo ma sognare è ancora tra le poche cose gratuite che ci restano…

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