Ha cambiato il modo di ascoltare, e quello di interpretare. Ha lanciato mode sonore ed acustiche di suoni di cui non conoscevamo l’esistenza, portando il gelo ed il candore della sua terra, e lanciato tendenze fashion minimal, ascetiche, asettiche e creative con un’esplosione di immagini e colori che il cattivo gusto di Lady Gaga non è riuscito ad emulare neanche nel suo momento migliore.
Un fenomeno esploso all’inizio degli anni 90, dove questa ragazzina, proveniente dall’Islanda, (nata a Reykjavík, 21 novembre 1965), è arrivata sulle scene vestita di bianco e suonando una fusione tra il rock e l’elettronica arrangiate dalla musica tradizional popolare della sua terra. Unica nel suo essere stridente con le mode o il conformismo, delineando una personalità artistica dirompente: tutto questo è Bjork.
Il MoMa di New York, il Museo d’arte contemporanea più famoso al mondo, ha dedicato una retrospettiva a questa giovane artista ancora in vita e non ancora cinquantenne!
Per accedervi bisogna attraversare una sala dedicata all’arte della musica. Così si passeggia tra le copertine dei dischi dei Beatles, i vecchi “mangiadischi” e “mangiacassette” e le radio Brionvega, le cover di Elvis Costello e di altri grandi del rock, attraverso la narrazione della grafica delle copertine dei dischi più cool del secolo scorso. Qui viene fornita una cuffia dove ascoltare i brani più noti, mixati ad arte, durante il percorso visivo.
Ecco che si accede ad una sala buia dove tutte le copertine dei suoi sette Album descrivono le molteplici personalità dell’artista. Cronologicamente, la mostra si apre con l’uscita dell’album maturo di Björk, (debutto da solista del 1993), per procede con la carriera dell’artista fino al suo nuovo album, Vulnicura, uscito recentemente.
Esposti ci sono gli abiti delle sue performance teatrali, le maschere indossate in scena, i personaggi e manichini replicanti che governano le sue storie, scenografie dei video e taccuini dove annota i brani delle sue canzoni. Appunti, foto e curiosità per immergersi nel suo mondo fantastico, tra i ghiacciai della sua terra e paesaggi futuristici.
Perché questo accade solo a New York, dove è possibile trovare un Fernand Leger ed un Duchamp, un Warhol e Lichtenstein, la famosa bandiera di Jasper Johns e la musica contemporanea.
Grazie anche ai finanziamenti del Fondo Donne Moderne, la Junior Associates di The Museum of Modern Art, il suo paese d’origine: l’Islanda, e chiaramente il MoMA Fondo Salone annuale.
Tutto eccessivo, tutto creatività allo stato puro e libertà di espressione.
Questa è l’arte a New York.
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