Per riuscire a comprendere la realtà occorre maturare un pensiero su di essa. Esistiamo in una sorta di irrealtà che crediamo reale, un mondo parallelo nel quale si sommano le nostre convinzioni, certezze, illusioni; un mondo costruito ad arte, modellizzato e modelizzante. Un mondo nel quale sembriamo poter fare a meno delle caratteristiche naturali della condizione umana: i dubbi, le incertezze, le tragedie.
Nella realtà, invece, convivono tutti gli elementi che ho descritto sopra: abbiamo bisogno di sicurezze ma, allo stesso tempo, dobbiamo essere consapevoli che in esse vivono le nostre insicurezze; e tutto questo, nella realtà, si compenetra, si integra e non si somma. Questo quadro incerto è il contesto del progetto umano, quello che ci permette di essere interiormente globali come persone e storicamente globali come umanità; con questo contesto dobbiamo fare i conti, ritrovando visioni per la sua ri-creazione (il senso politico della storia) e costruendo le migliori forme possibili per la sua organizzazione (il governo politico della storia).
La parola “politica” significa sia il “senso politico” che il “governo politico” della storia. Così intesa, la politica è, al contempo, arte della mediazione dei rapporti di forza e degli interessi particolari e scienza della “liberazione” del progetto umano; così considerata, la politica può ritrovare la sua natura complessa e ricongiungersi con il mondo-della-vita. Dobbiamo affrontare questa sfida, porre la nostra responsabilità di persone per ritrovarci “soggetti di una politica complessa” e non, come accade, “soggetti ad una politica dimenticata” e legata al mondo parallelo dell’irrealtà, non a quello reale che ci coinvolge profondamente in ogni istante della nostra vita.
A chi pensa che la politica sia il “fare per il fare” diciamo che ci vuole un pensiero per l’azione, per la decisione. Anche se il mondo si è velocizzato e se i cambiamenti sono sempre più radicali, resta inalterata l’esigenza di una “filosofia del progetto umano”, di un ritorno a ciò che siamo. E ciascuno di noi è chiamato a ritrovare la sua vocazione di essere umano.