La campagna elettorale per la premiership nel Regno Unito sta per giungere alla conclusione. A meno di quattro settimane dall’appuntamento decisivo del 7 maggio, i sondaggi continuano ad indicare un piccolo vantaggio di tre punti percentuali per il Partito laburista.
RIDURRE IL DEFICIT
Il leader del Labour, Ed Miliband, ha presentato due giorni fa un programma centrato sulla responsabilità fiscale e l’impegno a ridurre il deficit pubblico.
PROTEZIONE FISCALE
In opposizione ai tagli sociali proposti dal governo conservatore di David Cameron, Miliband promette di non aumentare ulteriormente le spese dello Stato. “Sono pronto ad assumere il potere”, ha detto il leader laburista, che ha accusato il premier conservatore di essere “forte con i più deboli e debole con più forti”.
TIMORE DEGLI INVESTITORI
Un’analisi pubblicata dal Financial Times la scorsa settimana sostiene che il peggior incubo degli imprenditori con sede fiscale a Londra sia una possibile alleanza tra il Partito Laburista e il Partito Nazionalista della Scozia. Da questo ipotetico matrimonio potrebbe nascere infatti una nuova tassa con un’aliquota del 50% sugli stipendi superiori a 150mila sterline.
LA FINE DEL “NO-DOM”
Il candidato laburista ha detto che, in caso di vittoria, cancellerebbe il “no-dom”, una norma fiscale in vigore da due secoli, che permette a chi si dichiara non domiciliato nel Regno Unito di evitare una serie di tasse in cambio di un tasso fisso. Dal canto loro i conservatori hanno tirato fuori una vecchia intervista al responsabile economico del Partito Laburista, Ed Balls, che sosteneva a gennaio che con l’abolizione del “no-dom” Londra perderebbe molti capitali.
Questa norma venne introdotta a sostegno degli impiegati delle amministrazioni coloniali. I successivi governi lo hanno mantenuto perché, secondo alcuni calcoli, sarebbero circa 120mila persone a beneficiarne, anche se farlo non è facile.
IL SOGNO DEL MATTONE
Come controproposta, Cameron ha promesso lunedì che il Partito Conservatore realizzerà il sogno di circa un milione di famiglie inglesi, dando loro l’opportunità di avere una casa di proprietà. Il premier ha presentato a Swindon (nell’Ovest dell’Inghilterra) il programma elettorale del suo partito spiegando che “circa 1,3 milioni di famiglie, tutta una generazione, avrà la sicurezza di possedere una casa... Vivo il sogno di una democrazia di proprietari”, ha concluso il premier in carica.