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Ecco le vere mire di Marco Rubio nelle presidenziali Usa

È il più giovane di tutti, almeno per ora, ed è il più sfrontato. Anche perché ha poco da perdere: (quasi) nessuno pensa che possa arrivare fino in fondo, almeno non questa prima volta.

LA SFIDA DI RUBIO

Marco Rubio, senatore della Florida di origini cubane, è il terzo esponente repubblicano ad avere ufficialmente annunciato la sua candidatura alla nomination del partito per le presidenziali del 2016.

IL FRONTE REPUBBLICANO

In lizza ci sono già altri due senatori, Ted Cruz del Texas e Rand Paul del Kentucky. L’annuncio, fatto lunedì scorso, il giorno dopo quello di Hillary Rodham Clinton, ha avuto un impatto mediatico non eccezionale, nonostante l’evento alla Torre della Libertà di Miami abbia richiamato migliaia d’esuli cubani e potesse sfruttare l’effetto traino della pacificazione tra Usa e Cuba al vertice delle Americhe di Panama la settimana scorsa.

UNA SCELTA GENERAZIONALE

Il senatore Rubio sollecita gli elettori a compiere quella che definisce una “scelta generazionale”: un riferimento poco elegante a Hillary, 67 anni e – dice Rubio – ferma “al passato”; ma che si confà anche al battistrada repubblicano di questa campagna, Jeb Bush, ex governatore della Florida, figlio e fratello rispettivamente del 41° e 43° presidente degli Stati Uniti.

CONVERGENZA AL CENTRO

Come Jeb, Rubio è un centrista: punta su elettori lontani dagli estremismi populisti del Tea Party. “Mi sento particolarmente qualificato” per guidare il Paese, dice ai suoi finanziatori. E ai suoi sostenitori: “È giunto il tempo per la nostra generazione di guidare un nuovo secolo americano”.

(post tratto dal blog di Giampiero Gramaglia)

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