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Big data, Luiss Business School sale in cattedra

Big data, algoritmi, stampanti 3D, droni, intelligenza artificiale, macchine che si guidano da sole. Di questo, e di molto altro, si è parlato il 14 maggio alla Luiss insieme con David Roberts, già vice presidente della Singularity University, l’istituto della Silicon Valley che dedica le sue ricerche e i suoi programmi allo studio delle nuove tecnologie e al modo in cui queste stanno modificando il mondo.

(CHI C’ERA A SEMINARIO DELLA LUISS BUSINESS SCHOOL. LE FOTO DI PIZZI)

La Singularity University punta a stabilire un ponte tra l’innovazione e la sua applicazione reale e diffusa. “In Italia si fa molta sperimentazione, ma se si vuole fare in modo che la rivoluzione digitale e dei big data diventi parte di un processo aziendale strategico, c’è bisogno di portare all’industrializzazione le nuove tecnologie, affinché queste possano servire al business e migliorare i risultati aziendali”, ha affermato Fabio Spoletini, Country leader di Oracle Italia, società informatica che mette il mondo IT al servizio di aziende. Non c’è business la cui attività non si basi in modo strategico sulle tecnologie e il digitale. In tutto ciò, analizzare l’enorme quantità di dati presente oggi all’interno di un’azienda e trasformarla in informazioni “leggibili” utili a individuare, modificare o indirizzare la strategia di impresa è indispensabile per rimanere competitivi e offrire servizi all’avanguardia. Si tratta anche di mettere al centro il consumatore e i suoi bisogni, sfruttando tutto il potenziale offerto dalla tecnologia e dai big data.

Anche in Europa, così come accade negli Usa con la Singularity University, è necessaria un’accelerazione nello sfruttamento del digitale, dicono gli osservatori; aziende, istituzioni e centri di ricerca devono mettere a fattor comune l’interesse verso questa evoluzione e l’applicazione positiva della stessa alla vita quotidiana. La Luiss Business School sta facendo proprio questo, incentrando la sua attenzione sui big data, in stretta collaborazione con il mondo aziendale.

Con il Big Data Lab intende offrire uno spazio di incontro tra vari operatori interessati a condividere esperienze, best practice e progetti legati ai big data. Insieme a Oracle ha dato vita anche al Master in Big Data Analytics, il cui obiettivo è quello di preparare professionisti specializzati nell’analisi di grandi quantità di dati che sono attualmente presenti all’interno di aziende e organizzazioni pubbliche. Se si pensa che quella del data scientist è una delle figure lavorative più promettenti, è innegabile l’importanza di prevedere corsi di studio e professionalizzazione in questo settore.

Paolo Boccardelli direttore della Luiss Business School ricorda che la sua università ha sempre avuto una relazione molto stretta con il mondo aziendale, “oggi però, con un cambiamento non più di tipo lineare ma esponenziale, l’insegnamento che si dà durante un corso di studi rischia di diventare obsoleto nel giro di pochi anni. Ora l’obiettivo della nostra collaborazione con il mondo aziendale è quindi quello di insegnare modalità di analisi, interpretazione dei fenomeni e comprensione delle realtà. In questo modo il corso di studio viene ibridato in maniera molto forte: da un lato con l’incontro tra esperienza e apprendimento, dall’altro con la chiara consapevolezza del valore delle tecnologie e di come queste funzionino. Capire il cloud non serve più solo all’esperto di tecnologia ma anche, per fare qualche esempio, all’amministratore, all’esperto di marketing o a chi si occupa di risorse umane”.

(CHI C’ERA A SEMINARIO DELLA LUISS BUSINESS SCHOOL. LE FOTO DI PIZZI)


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