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Regno Unito, così BlackRock giudica i programmi dei partiti

I britannici vanno al voto oggi in quella che si annuncia come la tornata elettorale più dibattuta della storia recente dell’Uk, senza una maggioranza assoluta delineata e con l’ascesa di partiti come lo scozzese Snp e i nazionalisti dell’Ukip. Il voto del 7 maggio potrebbe provocare una instabilità politica quasi inedita nel Regno di Elisabetta. Una prospettiva scrutata da mercati preoccupati, almeno secondo l’analisi della banca d’affari americana BlackRock.

CERTEZZA DELL’INCERTEZZA

L’unica certezza al momento è l’incertezza. “La costituzione non scritta della Gran Bretagna – scrivono gli analisti Usa – non offre alcuna guida in merito a un risultato senza maggioranza assoluta e i precedenti sono insufficienti. Se la coalizione fallisse, sarebbero indette nuove elezioni lampo con la conseguenza di estendere il periodo di incertezza politica. Qualsiasi governo di minoranza sarebbe in carica ma non avrebbe alcun potere attuativo, compromettendo il processo legislativo”. Insomma, formare una coalizione diventerebbe ancora più difficile e la possibilità di dare vita a un “governo debole e instabile ancora più alta. L’Uk inizierà a sembrare più, non meno, europea”.

IMPATTO SUI MERCATI

E questa faccia più europea avrebbe serie implicazioni sui mercati. “I Cds (credit default swap) sono piuttosto stabili – si legge nel report di BlackRock – prezzando un basso rischio politico. Tuttavia la volatilità implicita a tre mesi della sterlina ha già subìto un balzo, proprio come a ridosso delle elezioni del 2010 e del referendum scozzese del 2014. Ancora, più significativo: la volatilità relativa della sterlina, aggiustata cioè all’euro, ha superato i livelli raggiunti a ridosso dei maggiori eventi politici degli anni 2000”.

VOLATILITÀ SUI GILT

I picchi di volatilità possono essere rapidi e violenti. Con effetti devastanti sulle asset class. Si potrebbe dunque assistere a “un temporaneo sell-off dei titoli di Stato britannici, i Gilt, e a un irripidimento della curva dei rendimenti”, oltre che a un aumento delle aspettative di inflazione. “Non ci saranno però effetti di lungo termine sul reddito fisso – l’emissione dei Gilt è attesa in calo a causa del taglio del deficit Uk in cui si adopereranno tutti i Partiti, fatta eccezione per lo Snp, e la scommessa stabile da parte di fondi pensione e altri investitori di lungo termine smorzerà qualsiasi rialzo dei rendimenti”.

CREDITO IN RIPRESA?

Il mercato del credito britannico ha fatto peggio dei mercati globali nell’ultimo anno proprio a cause dell’incertezza politica, ma dopo le elezioni la situazione dovrebbe cambiare rotta anche per effetto della domanda estera di Gilt, “che risultano ancora attraenti rispetto ai Bund”. Gli investitori esteri possiedono il 28% dei Gilt sul mercato: ma nel breve termine la domanda potrebbe calare se il governo fa fatica a vedere la luce, “mettendo sotto pressione soprattutto le scadenze brevi e facendo rallentare gli investimenti diretti esteri. La sterlina potrebbe subire deprezzamenti”.

SCURE DELL’AUSTERITY SULLA BORSA

L’equity e il credito corporate avranno performance misere perché “i nuovi governi tendono a emettere misure di austerity indebolendo la fiducia dei consumatori. Un governo laburista minaccerebbe il profitto delle industrie regolamentate come banche e utility, mentre le azioni legate all’immobiliare sembrano attraenti per il supporto che intendono dare al settore entrambi i partiti”.

In generale, il calo della fiducia al consumo nel post elezioni potrebbe essere più dannoso per le piccole imprese, che si fondano “sull’economia domestica per il 71% del proprio fatturato, rispetto al 24% delle large cap”.

UTILITY NEI GUAI

I laburisti hanno promesso di congelare le tariffe di gas e elettricità per 20 mesi con effetti devastanti “sugli utili, limitanti sui dividendi e pericolosi per i rating, anche se in parte compensati dal crollo dei prezzi del petrolio”. I laburisti guardano anche alle tasse sugli utili come a una manna e i Verdi hanno in programma di aumentare i costi di produzione dell’energia. Guai anche per i trasporti pubblici: nelle ferrovie potrebbero essere favorite “le offerte sostenute dal governo e danneggiati gli operatori privati”, mentre gli operatori dei bus potrebbero andare incontro a tagli dei sussidi.

SELEZIONE SU BANCHE E RETAIL

Già il governo attuale ha aumentato l’aliquota fiscale effettiva per le banche, ora un referendum che spinga verso la Brexit potrebbe mettere a rischio il ruolo di centro finanziario europeo di Londra. I laburisti propongono una soglia alla quota di mercato delle banche, creando un ambiente più competitivo e di fatto aumentando la pressione fiscale. Sul retail, un peso negativo lo avrà, innanzitutto, il calo della fiducia che segue usualmente un’elezione. Inoltre, i laburisti colpiranno gli utili aziendali aumentando il salario minimo e una sterlina debole aumenterebbe i costi di import.

COSTRUZIONI SULLA CRESTA DELL’ONDA

BlackRock punta tutto sull’immobiliare. Intanto perché si aspetta l’estensione di misure di contributo all’acquisto e poi perché si prospetta un aumento della domanda di case nuove: l’obiettivo dei laburisti è di 200mila nuove unità in un anno.


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