E’ iniziato ufficialmente l’Expo di Milano, l’Esposizione Universale che l’Italia ospiterà fino al 31 ottobre 2015. Questo è, e sarà sicuramente, il più grande evento mai realizzato sulla nutrizione e l’alimentazione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.
Un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, più di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali coinvolti, oltre 20 milioni di visitatori attesi. Sono questi i numeri di un evento internazionale così importante.
L’evento quindi pone l’attenzione su un tema che, senza difficoltà, potremmo definire l’anello debole del nostro pianeta: il cibo. Il tasso di natalità della terra è in crescita. Ogni giorno nascono 219.000 persone. La popolazione mondiale cresce di ottanta milioni di individui ogni anno. Nutrire tutti, nutrire adeguatamente, risulta sempre più difficile. Oggi, per produrre cibo, le risorse idriche risultano “sfruttate” più del dovuto. Ovunque si pompa più acqua di quella che le precipitazioni sono in grado di reintegrare.
Il cibo è il nuovo petrolio? Il dibattitto accademico sul tema resta apertissimo. La nuova geopolitica della scarsità di cibo, mostra il passaggio da un’epoca di momentanea abbondanza alimentare a un’epoca di scarsità. Negli ultimi anni, i prezzi degli alimenti sono più che raddoppiati. In questo nuovo periodo storico, il cibo è forse importante come il petrolio. Nel ventesimo secolo, chi controllava il petrolio infatti decideva il suo costo, mentre oggi è la geopolitica del cibo che controlla la terra e le provviste. La crescita demografica, la scarsità idrica in alcune aree del pianeta e il cambiamento climatico, sono oggi rischi più grandi rispetto alla minaccia di un’aggressione armata. Tale concetto quindi, porta ad una naturale ridefinizione del concetto di sicurezza.
Per questo è importante sottolineare la necessità di adottare rapidamente nuove politiche energetiche, idriche, demografiche. Il mondo politico, deve prendere atto del fatto che il cibo sta diventando ciò che ci renderà vulnerabili nel prossimo futuro.