Skip to main content

Ecco la riforma scolastica (islamista?) che infiamma la Francia

Il tema dell’istruzione tiene banco in Europa. Non c’è solo la Buona Scuola di Matteo Renzi, infatti, a scatenare il dibattito politico: anche in Francia se ne discute animatamente. Tanto che, domani, sono previsti una grande manifestazione nazionale e uno sciopero indetto da cinque sindacati che rappresentano l’80% dei professori francesi. Chiedono una revisione della riforma del sistema scolastico presentato dal governo presieduto dal socialista François Hollande.

LA RIFORMA

La riforma vuole dare più autonomia alle scuole, ridurre il numero di studenti per classe, dimezzare le ore dedicate all’insegnamento del greco e del latino e aumentare le ore di studio dell’Islam, che in Francia si insegna ora agli alunni di età superiore ai 12 anni. Chi si oppone alla riforma sostiene che si tratti di una “minaccia” all’identità francese, perché lo studio del cristianesimo medievale, invece, diventerà una materia opzionale.

SCUOLE AUTONOME

In un articolo di approfondimento pubblicato da Le Monde, si spiega che con il nuovo sistema francese circa il 20% del programma scolastico potrà essere gestito dalle scuole in autonomia. Secondo il ministero dell’Istruzione francese, in questo modo si proverà a ridurre disuguaglianze e problemi gestionali. Un’altra novità sono le lezioni interdisciplinari: vi potranno partecipare più professori. Maggiore spazio anche a temi economici e d’impresa. 

LINGUE VIVE E LINGUE MORTE

Il progetto prevede anche che sia dato un maggior spazio all’apprendimento delle lingue vive straniere. Le ore dedicate invece ai corsi di  greco antico e latino, lingue morte, destinate agli studenti tra i 12 e i 14 anni, si ridurranno sensibilmente.

L’ARTEFICE DEL PROGETTO

Nel mirino delle polemiche c’è il ministro dell’Istruzione Najat Vallaud-Belkacem (nella foto), artefice della riforma. Giovane musulmana di origine marocchina, Vallaud-Belkacem è su tutte le copertine dei giornali. È stata criticata dall’ex presidente Nicolas Sarkozy che l’ha definita “incompetente”. Ma anche alcuni colleghi del Partito Socialista la criticano. Tra i suoi detrattori ci sono l’ex primo ministro di Hollande, Jean-Marc Ayrault, che è stato insegnante di tedesco, l’ex ministro dell’Istruzione Jack Lang e noti intellettuali come Jean-Pierre Le Goff, Pierre Nora e Alain Finkielkraut.

GLI ESORDI IN POLITICA

Nata a Beni Chikar, Marocco, nel 1977, Vallaud-Belkacemest è ministro dell’Istruzione dall’estate del 2014. Come ricorda Le Point, la sua ascesa politica è cominciata con l’arrivo di Hollande al potere, che la nominò ministro dei Diritti delle donne e portavoce del governo, anche in virtù alla sua vicinanza a Ségolène Royal, già compagna di Hollande.

SGUARDO IN CILE

Il 24 aprile scorso, Vallaud-Belkacem s’è recata in visita ufficiale in Cile per informarsi meglio sulla riforma dell’istruzione del Paese presieduto da Michelle BacheletSecondo il quotidiano cileno La Tercera, ha visitato la scuola primaria Vicente Huidobro e la materna Tierra de niños.

NUOVE ASSUNZIONI?

Da quando Hollande è presidente, l’istruzione, in Francia, a differenza di altri settori, non ha subito tagli, ma ha visto aumentare le risorse a sua disposizione. Quest’anno è stato stanziato un miliardo di euro in più che dovrebbero servire anche all’assunzione di circa 60mila docenti.



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter