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Così i droni di Hezbollah aiuteranno il regime di Assad

Articolo tratto da Nota Diplomatica

Secondo gli analisti dell’inglese IHS Jane’s, una stimata azienda che raccoglie notizie sugli armamenti, nuove foto satellitari della libanese Valle della Bekaa – una zona controllata dai miliziani sciiti di Hezbollah (il “Partito di Allah”) – dimostrerebbero chiaramente che il gruppo dispone di moderni droni militari, mini-aerei senza pilota capaci di colpire bersagli molto distanti.

Hezbollah, secondo i punti di vista, o è una pericolosa formazione terroristica (la visione Usa) o sostanzialmente un movimento sociale che a tempo perso appoggia in maniera un tantino pesante l’indipendenza del popolo palestinese (l’opinione di buona parte della sinistra europea).

Ad ogni modo, le foto in questione mostrano la recente costruzione di una piccola pista d’atterraggio in una zona brulla e impervia della Valle. La precisa destinazione a uso dei droni è confermata dalle dimensioni in miniatura – è larga solo venti metri – nonché la posizione molto isolata.

Nella versione dell’arma fornita da Teheran a Hezbollah, senza un sistema di guida satellitare, la portata è limitata a circa 100 km, una caratteristica che – insieme con la presenza della pista vicino al confine con la Siria – suggerisce che gli Ababil verranno utilizzati per la difesa di posizioni controllate dalle truppe del presidente siriano, Bashar al-Assad, appoggiato nella guerra civile in corso dal Partito di Allah.

Dal sito attuale, i droni islamici non possono raggiungere bersagli in Israele né in Occidente. Meno male.



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