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Il Partito Repubblicano di Silvio Berlusconi

Da tempo se lo chiedono in molti: chi sarà l’erede di Silvio Berlusconi? La mia risposta è: nessuno, perché i leader carismatici non hanno eredi.

Dovrebbe invece interessare di più domandarsi se, una volta uscito definitivamente di scena il suo demiurgo, il berlusconismo possa sopravvivere come famiglia politica, come è avvenuto per il dopo De Gaulle.

Ho gia avuto occasione su Formiche.net di scriverlo e lo ribadisco: se ha ragione chi sostiene che il berlusconismo è stato solo una piaga purulenta sul corpo sano della nazione, la soluzione è semplice: basta guarirla e sarà dimenticato (è la funzione salvifica che, sia pure obtorto collo, una parte dell’intellighentia di sinistra attribuisce al governo Renzi).

Se invece – come credo – esso ha rispecchiato esigenze e interessi reali della società italiana, è sbagliato concludere che la crisi verticale di Forza Italia ne segni l’irrimediabile e catastrofico sgretolamento.

L’ex Cavaliere probabilmente lo sa, e anche per questo ha dichiarato di voler fondare un nuovo cartello dei moderati. L’idea non è futile, anche grazie al nuovo sistema elettorale definito dall’Italicum, figlio di quel Patto del Nazareno gettato frettolosamente e improvvidamente alle ortiche (Raffaele Fitto se ne è andato lo stesso e Denis Verdini è sul piede di partenza: resta solo Renato Brunetta a sproloquiare sul “fascismo renziano”).

Le sue energie – anche nervose – non sono certo quelle di un tempo, ma con l’idea del “Partito repubblicano” Berlusconi non rinuncia a mettere in campo una collaudata (ancorché un po’ consunta) strategia di mobilitazione permanente dell’elettorato. Il problema è che un manipolo di giovani rampanti guidato da un avveduto e ambizioso giovane rampante in pochi mesi sembra aver già spossessato del suo dinamismo sociale e della sua cultura istituzionale la destra. In questo senso, se è concessa una digressione, la nuova creatura di Fitto,”Conservatori e Riformisti”, già dal nome allude a un indecifrabile pateracchio politico-ideologico.

“Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente”, recita un celebre motto di Mao Tze Tung. Che la confusione sotto il cielo della destra italiana sia grande, non c’è dubbio. Che la situazione sia perciò eccellente, tuttavia, nemmeno un inguaribile ottimista come Berlusconi oggi potrebbe crederlo.

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