Tutti i Paesi dell’Unione europea obbligati ad accogliere una quota di migranti richiedenti asilo, possibilità di operare missioni nei porti libici per sequestrare e distruggere le carrette del mare, invio di aiuti alle nazioni di origine e transito per debellare la criminalità che gestisce il business illegale delle partenze con i barconi e una Blu card europea per gestire le richieste di chi vuole entrare in Europa per lavorare. Sono alcuni degli aspetti contenuti nell’imminente Agenda europea per l’immigrazione.
LE PAROLE DI LADY PESC
L’Alto Rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, Federica Mogherini, intervenuta a un dibattito durante la giornata di Expo 2015 dedicata all’Ue, non ha dato dettagli – frutto di indiscrezioni giornalistiche – ma ha detto che arriverà “finalmente una risposta europea” sul tema, per quanto complessa da definire.
COME E QUANDO
L’Agenda dovrebbe essere approvata mercoledì prossimo dalla Commissione europea presieduta da Jean-Claude Juncker. La bozza circolerebbe già nei ministeri dei Paesi membri e, chi l’ha visionata, la definisce estremamente ambiziosa. Ad accelerarne la stesura è stata l’ennesima strage nel Canale di Sicilia, dove ad aprile hanno perso la vita circa 900 migranti. Eppure la sua adozione non è così scontata.
GLI OSTACOLI
Anche se venisse votata dalla Commissione (dove alcuni commissari hanno già giurato di dare battaglia), poi dovrà essere approvata dai governi riuniti in Consiglio e dal Parlamento di Strasburgo. Inoltre, ci sono resistenze anche fuori dai confini europei. L’ambasciatore libico all’Onu, Ibrahim Dabbashi, ha detto ieri che la Libia non accetta che l’Europa possa condurre azioni nelle sue acque territoriali. La strada diplomatica, dunque, si profila in salita.