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Mutuo casa: con il contratto a tutele crescenti è possibile

Con il nuovo contratto previsto dal Jobs Act per i giovani aumentano le possibilità di aprire un mutuo

Alla parola “mutuo” molti giovani alzano gli occhi al cielo. Non fa per loro perché finora i neo laureati ed i neo assunti avevano sempre meno certezze, specialmente a livello lavorativo. Il Jobs Act cambierà le cose? Sembrerebbe di sì, almeno per quanto riguarda le richieste di mutuo. Buone notizie dunque per tutti quei giovani impegnati a scegliere un finanziamento per la casa, magari aiutandosi anche con il servizio di comparazione dei mutui offerto da SuperMoney per trovare la soluzione giusta per loro in pochi click.

La caduta dell’art.18, che incrementa l’autonomia per le aziende in termini di licenziamento, faceva temere maggiormente i giovani desiderosi di acquistare casa. Invece, secondo uno studio condotto dall’Osservatorio SuperMoney, il nuovo contratto non impedirà la concessione dei mutui ma, anzi, la incrementerà. Infatti, secondo quanto affermato dal suo Amministratore Delegato, questo è il momento migliore per richiederne uno grazie a “una serie di congiunture di carattere sia economico che sociale”. A favore, i valori immobiliari ai minimi storici, tassi di interesse molto bassi ed una apertura delle banche. Infatti, secondo gli ultimi dati resi noti dall’Abi, l’incremento su base annua delle erogazioni di nuovi mutui nel trimestre gennaio-marzo 2015 è del 50,4% rispetto al 2014.

La ricerca dell’Osservatorio SuperMoney

L’analisi portata avanti dall’Osservatorio SuperMoney aveva come obiettivo quello di rispondere ai tanti giovani desiderosi di comprare casa preoccupati dall’entrata in vigore del nuovo contratto. È stato effettuato precorrendo i tempi perché i primi lavoratori assunti con il nuovo contratto (esistente solo dal 4 marzo) non hanno ancora terminatoil periodo di prova (che di solito comprende i primi 2 mesi di lavoro).

La simulazione di mutuo

L’analisi ha coinvolto alcuni dei principali istituti di credito italiani: Banca Sella, CheBanca!,DeutscheBank, Intesa Sanpaolo e UniCredit. A loro è stato chiesto di rispondere ad una domanda: se un giovane di trent’anni assunto con un contratto a tempo indeterminato con tutele crescenti volesse aprire un mutuo (a tasso variabile o tasso invariabile) potrebbe farlo?

Ecco le risposte.

Cosa è emerso

Tutte le banche hanno affermato che non vi è alcun vincolo inerente il contratto a tempo indeterminato. L’unica limitazione potrebbe essere la reale capacità del richiedente di soddisfare i criteri di affidabilità creditizia. Inoltre, nella maggior parte dei casi, le banche non richiedono la presenza di un garante. A differenza di quanto pensavano i più pessimisti in materia, gli assunti con il nuovo contratto a tempo indeterminato avranno pari trattamento dei lavoratori assunti con contratto tradizionale.

I risultati della simulazione di mutuo (variabile e fisso)

La simulazione ha interessato sia i mutui a tasso variabile, sia quelli a tasso fisso. Per quanto riguarda i primi:

–      CheBanca! concede un finanziamento di 160.000 euro per 30 anni, con una rata (stimata) di 580 eurocon Taeg 1,98%.

–      Intesa Sanpaolo concede un finanziamento di 100.000 euro per 30 anni, con una rata stimata di 351 euro e con Taeg 1,8%.

–      Unicredit Banca concederebbe un finanziamento di 100.000 euro per 20 anni, con una rata stimata di 482 euro con Taeg 1,68%.

–      DeutscheBank concederebbe un finanziamento di 160.000 euro per 40 anni, con una rata stimata di 485 euro e con Taeg 2,07%.

–      Banca Sella concederebbe un finanziamento di 140.000 euro per 20 anni, con una rata stimata di 517 euro e con Taeg 2,07%. L’alternativa potrebbe essere quella di allungare la durata del mutuo a 25 anni, con una rata stimata di 438 euro e con un Taeg del 2,66%. 

Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso:

–      DeutscheBank concederebbe un mutuo di 160.000 euro per 30 anni con Taeg al 2,09% e una rata stimata di 662 euro. Si richiede la presenza di un granate.

–      Unicredit Banca concederebbe un finanziamento di 100.000 euro per 20 anni, con una rata stimata di 532 euro e con Taeg al 2,77%.

–      Banca Sella concederebbe un finanziamento di 140.000 per 20 anni, con Taeg al 3,46% e una rata stimata di 554 euro oppure la stessa cifra per 25 anni, conuna rata stimata di 479 euro e Taeg al 3,54%.

–      CheBanca! concederebbe un mutuo di 160.000 euro per 30 anni, con Taeg al 3,05% e una rata stimata di 665 euro. Oppure offre un finanziamento di 120.000 euro una rata stimata di 485 euro con Taeg 2,84%. In questo caso, si richiede la presenza di un garante.

–      Intesa Sanpaolo concederebbe un mutuo di 100.000 euro per 30 anni, con una rata di circa 408 euro e con Taeg al 2,9%.

Secondo l’AD di SuperMoney: “Sembra che le cose stiano cambiando in meglio” ma aggiunge “però è troppo presto per fare bilanci. Ora si attende la riprova più importante: quella dei fatti”.

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