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Perché la Nato resterà in Afghanistan

Lo scorso 17 maggio, un convoglio dell’European Union Police Mission (EUPOL) è stato oggetto di un attentato dinamitardo nei pressi dell’aeroporto internazionale di Kabul, che ha causato la morte di tre persone, tra cui un agente di sicurezza inglese di scorta al personale della missione europea. L’attentato, rivendicato dai talebani, è solo l’ultimo episodio di una serie di attacchi compiuti dai militanti contro obiettivi stranieri nella capitale. Risale alla scorsa settimana, infatti, l’assalto all’hotel Parking Palace, struttura all’interno del quartiere diplomatico frequentata da lavoratori stranieri e dal personale delle ambasciate accreditate presso il governo afghano. Durante l’attacco, durato all’incirca cinque ore, è rimasto ucciso anche il cooperante italiano Alessandro Abati.

I due attentati, portati a termine a pochi giorni l’uno dall’altro all’interno delle aree più sensibili della capitale, hanno messo in drammatica evidenza l’attuale difficoltà delle Afghan National Security Forces (ANSF) a rispondere con efficacia all’attività dell’insorgenza talebana. Con l’inizio della così detta “offensiva di primavera”, annunciata dai talebani lo scorso 22 aprile, infatti, l’intensificarsi degli attacchi da parte dei militanti hanno provocato un rapido deterioramento delle già precarie condizioni di sicurezza interne. A pochi mesi dall’inizio della nuova missione NATO, Resolute Support, che avrebbe dovuto completare l’approntamento delle Forze afghane, dunque, molte perplessità ancora permangono sia sulla capacità delle ANSF di garantire il controllo del Paese sia sulla possibilità del governo centrale di costruire una stabilità interna di lungo periodo.

La preoccupazione per la tenuta delle istituzioni afghane nei prossimi anni sembra essere alla base della decisione della NATO di mantenere anche al termine dell’attuale missione una forza congiunta civile-militare nel Paese. Come annunciato dal Segretario Generale, Jens Stoltenberg, a margine del vertice in Turchia lo scorso 13 maggio, i dettagli della nuova missione, che porterà avanti l’impegno di training e advising in favore delle Forze di sicurezza, dovrebbero cominciare ad essere definiti a partire dal prossimo autunno.



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