Questo fatto della Bindi mi ha fatto venire in mente il racconto “La falce del tempo” di Poe. Rosy Bindi, come Psyche Zenobia decide di andare incontro al suo destino. Di giocare col tempo sfidando, in tempismo, la precisione delle pesanti lancette dell’orologio. La sua falce morale, infatti, ha reciso, come quella di una Parca, le ore ultime della campagna elettorale.
E così Rosy, come Psyche, ha tirato fuori la testa e si è voluta prendere scena e panorama. Il tempo però, come le lancette, non è sempre galantuomo. Sa essere boia. E quel collo fuori, adesso, giusto dalla feritoia che sta sotto i delicati meccanismi del grande orologio che si muove in fase con i tempi del paese e della società, rischia di finire incastrato tra la possente lancetta e la stessa feritoia.
Tenga a mente, la Bindi, l’Ariosto:”il poveraccio che non era accorto/stava combattendo anche da morto”. Comunque vada domenica, il suo è stato un attacco kamikaze, tutto all’italiana ovviamente. Tozzi Fan.
Rosy e Psyche
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