Nodo precari, “super poteri” ai presidi, sgravi alle paritarie ed eccesso di deleghe al governo.
CHE COSA SUCCEDE OGGI
Sono alcuni dei motivi per cui oggi insegnanti, studenti e sindacati scenderanno in piazza contro la “Buona scuola” targata Renzi-Giannini, “che non risolve i veri problemi”, dicono i protestari. Punti su cui si chiede la retromarcia, mentre la Commissione Cultura e Istruzione della Camera accelera sulla discussione e il varo degli articoli del testo, con modifiche, anche sostanziali, già effettuate come nel caso dei “poteri” dei presidi.
NUOVE ASSUNZIONI?
Il ddl “Buona scuola” prevede un piano straordinario di assunzione di oltre 100 mila insegnanti precari, iscritti alle Graduatorie ad esaurimento (Gae) o vincitori del concorso del 2012. Escluse invece altre categorie, come gli idonei dell’ultimo concorso, gli abilitati o abilitandi del Tfa e i Pas. Decisione che ha sollevato la protesta di docenti precari e sindacati, i quali chiedono peraltro il rinnovo del contratto fermo da 7 anni.
NO AI SUPER POTERI DEL PRESIDE
La scuola ha bisogno di collegialità e non di un uomo solo al comando. E’ il mantra dei protestatari. No, quindi, ai super poteri del dirigente scolastico e a modelli di gestione autoritaria che – spiegano i sindacati che hanno indetto lo sciopero di oggi – “stravolgono i principi di un’autonomia fondata su collegialità, cooperazione, condivisione, pluralismo culturale e libertà di insegnamento”.
DUBBI SU CHIAMATA DIRETTA DEI PROF
Il preside potrà scegliere la sua squadra di insegnanti attingendo da albi territoriali. Tra le altre cose, si teme il clientelismo, dicono addirittura i sindacati che hanno proclamato lo sciopero.
ELIMINARE SGRAVI PER PARITARIE
Previste detrazioni fino a 400 euro per alunno. Alcuni studenti hanno definito questa decisione un “grande regalo alla lobby delle scuole private e uno schiaffo alla concezione laica, pubblica e democratica dell’istruzione”.
EDILIZIA SCOLASTICA, POCHI SOLDI
Il ddl stanzia solo 40 milioni aggiuntivi, criticano gli oppositori. Inoltre non è stata ancora presentata l’anagrafe della condizione edilizia degli edifici scolastici italiani.
TROPPE DELEGHE AL GOVERNO
A partire dal sistema integrato di istruzione 0-6 – che “blocca” al momento 23 mila assunzioni di docenti di scuola dell’infanzia iscritti alle Gae – fino al diritto allo studio. Sono temi, secondo chi manifesta, che devono essere oggetto di ampio dibattito.