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Che cosa pensa Obama del climate change

Le Everglades sono una regione paludosa subtropicale situata nella porzione meridionale dello stato della Florida. Considerate uno dei tesori paesaggistici più preziosi degli Stati Uniti – anche grazie alla presenza dell’Everglades National Park uno dei pochi scorci di mondo dalla natura ancora incontaminata e la fauna selvatica -, queste terre stanno diventando lo specchio degli effetti nocivi causati dal “climate change”. A dichiararlo non sono dati o report sul cambiamento climatico ma un testimone diretto e autorevole: Barack Obama.

EVERGLADES, SPECCHIO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Il presidente americano, che ha visitato quelle zone in occasione dell’Earth Day, scrive dalle colonne del Miami Herald che «chi nega la scienza deve recarsi negli Everglades dove si possono concretamente vedere gli effetti del cambiamento climatico». In quell’area, infatti, l’aumento del livello dei mari sta mettendo in pericolo un ecosistema di per sé già fragile, minaccia l’acqua potabile di cui usufruiscono oltre 7 milioni abitanti della Florida e rappresenta un rischio per gli 82 miliardi di dollari dell’industria del turismo. «Non siamo più in grado di ritardare l’azione, ecco perché ho incaricato gli Stati Uniti di guidare il mondo nella lotta contro questa minaccia», spiega Obama.

GLI EFFETTI SULLA SALUTE

Il 2014 è stato, in generale, l’anno più caldo del pianeta e 14 dei 15 anni più caldi mai registrati sono tutti caduti nei primi 15 di questo secolo. «Il cambiamento climatico è reale come lo sono i suoi effetti: tempeste più forti, siccità più profonde, stagioni di incendi più lunghe e rischi sulla salute pubblica. Proprio di recente – racconta il presidente Usa – ho incontrato i medici, gli infermieri e i genitori di pazienti e bambini che sono alle prese con l’impatto del “climate change” sulla salute. Il Pentagono ritiene che il cambiamento climatico ponga una serie crescente di rischi per la nostra sicurezza nazionale».

L’IMPEGNO DEGLI STATI UNITI

A detta dell’attuale inquilino della Casa Bianca, gli Stati Uniti stanno cercando di portare avanti questa battaglia con determinazione e impegno: «Stiamo usando più energia pulita rispetto al passato. L’America è la numero uno in fatto di energia eolica, e lo scorso anno abbiamo generato 20 volte più energia solare di quanto abbiamo fatto in tutto il 2008» spiega. «Abbiamo cercato di raddoppiare i tagli all’inquinamento generato dal carbonio. La Cina si è impegnata, per la prima volta, a limitare le emissioni. Questo significa – continua – che c’è una nuova speranza: cioè quella che quest’anno il mondo potrà finalmente raggiungere un accordo per evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico prima che sia troppo tardi».

IL POTENZIALE ECONOMICO DEI PARCHI NATURALI

Nello specifico, spiega Obama, «abbiamo lavorato con le città e gli stati al fine di costruire infrastrutture più resistenti e ripristinare le difese naturali delle zone paludose. Mercoledì scorso ho annunciato nuove azioni per proteggere i parchi nazionali, le terre e le comunità che dipendono da loro». «Abbiamo pubblicato un rapporto – continua il presidente Usa – che mostra come ogni dollaro investito nel National Park Service generi 10 dollari per l’economia. Nel 2014 – spiega –  300 milioni di visitatori dei nostri parchi nazionali hanno speso quasi 16 miliardi dollari, sostenendo 277.000 posti di lavoro. Proteggere i nostri parchi è la cosa più intelligente da fare per la nostra economia».

GLI INVESTIMENTI NELLE EVERGLADES

Nelle Everglades, gli Usa hanno investito più di 2,2 miliardi di dollari e quest’anno hanno proposto 240 milioni di dollari aggiuntivi. Non solo. «Ho anche annunciato l’impiego di 25 milioni di dollari di denaro pubblico e privato per progetti di restauro nei parchi nazionali, parte di un più ampio sforzo per incoraggiare tutti gli americani a “Trovare il proprio Parco”» spiega Obama. Ad ogni alunno di quarta elementare lo stato americano donerà, inoltre, l’“Every Kid in a Park” un pass che permetterà a loro e alle rispettive famiglie di accedere gratuitamente per un anno a parchi, monumenti e luoghi pubblici».

IL MODELLO DEL “SOUTHEAST FLORIDA REGIONAL CLIMATE CHANGE COMPAC”

Cinque anni fa i leader locali hanno formato il Southeast Florida Regional Climate Change Compact, un accordo bipartisan per lavorare insieme con l’obiettivo di combattere il “climate change” e che, spiega Barack Obama, «è diventato un modello per il Paese e per il mondo». Proprio per questo il presidente Usa ha intenzione «di continuare a fare tutto il possibile per preparare e proteggere l’America dai peggiori effetti del cambiamento climatico».

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