Si sa, il programma Food and Agriculture Organization (Fao) delle Nazioni Unite funziona poco e male. Nonostante la spesa di più di 2,4 miliardi di dollari per il biennio 2014-2015, nel mondo una persona su nove patisce la fame, secondo le cifre dello stesso World Food Programme. Circa 3,1 milioni di bambini muoiono ogni anno per mancanza di alimentazione. Si fa poco e male per creare un programma base di alimentazione.
Ma l’ultima scelta della Fao ha qualcosa di bizzarro. L’organizzazione ha deciso di premiare il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, per il suo “impegno” nel combattere la fame nel Paese. “Il Venezuela è il Paese che ha combattuto di più la fame nel mondo, grazie ai programmi sociali di cibo e al lavoro quotidiano instancabile”, hanno spiegato dalla Fao. Il piano di sussidio al quale si riferiscono si chiama Misión Alimentación ed è stato creato da Hugo Chávez nel 2003. Secondo le statistiche ufficiali, il programma è riuscito a distribuire circa 26,5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari. Il governo sostiene che il 95,4% dei venezuelani mangia più di tre volte al giorno.
IL VIAGGIO IN ITALIA
Nella trasmissione domenicale “En Contacto con Maduro”, il presidente Maduro ha detto che nei prossimi giorni andrà a Roma “per ricevere un riconoscimento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura”. “Mi è arrivato l’invito e andrò a ricevere il premio. Dobbiamo affrontare la guerra economica. Dobbiamo colpire l’oligarchia con una grande rivoluzione economica… tutti quelli che vogliono lavorare devono farlo sotto il controllo dello Stato”, ha spiegato. La visita sarà tra il 6 e il 10 giugno.
POPOLO SODDISFATTO?
Secondo un articolo pubblicato dalla tv pansudamericana Telesur, il capo di Stato venezuelano ha chiesto un aumento delle spese per l’allargamento della Misión Alimentación: “Tra il 2015 e il 2016 saranno stanziati 24 miliardi di BsF per la costruzione di nuovi centri di distribuzione e supermercati Mercal”, ha detto Maduro. In una visita ufficiale in Arabia Saudita a gennaio, il presidente venezuelano ha assicurato che circa il 70% della popolazione venezuelana è soddisfatta dai risultati del programma di assistenza.
Tra i riconoscimenti della Fao c’è la riduzione della povertà nel 2012 del 50%, il programma di rifornimento di prodotti alimentari e la lotta contro la fame nel 2015. Ma gli indici ai quali si fa riferimento sono tutti ufficiali. Invece, secondo un rapporto della Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal), la povertà in Venezuela è aumentata nel 2013 a causa dell’inflazione: 64%.
L’ODISSEA DI FARE LA SPESA
Un reportage della Bbc racconta l’odissea di fare la spesa in Venezuela. Il corrispondente a Caracas, Daniel Pardo, ha passato una giornata intera alla ricerca di otto prodotti: shampoo, olio, sapone, farina, latte, caffè, detersivo e carta igienica. Ha circa 600 BsF, il 10% dello stipendio minimo (tra 3 e 100 dollari, a seconda del tasso di cambio ufficiale o del mercato nero). Sono tutti regolati dallo Stato, per cui sono introvabili sul mercato. Dopo una giornata intera tra file e controlli della carta di identità, Pardo ha trovato soltanto tre prodotti della lista ed è rimasto con pochi soldi. In media un venezuelano passa otto ore in coda per fare (parte) della spesa. Qui le foto.
GLI ARGOMENTI DELL’ONU
Quando le Nazioni Unite hanno chiesto un chiarimento sulla scarsità di alimenti, il governo venezuelano ha risposto con un rapporto con cui si colpevolizzano “i settori golpisti dell’opposizione venezuelana, alleati degli Stati Uniti”. “Abbiamo un’inflazione indotta, creata dalla speculazione. Ma stiamo lavorando per combatterla”, si legge nel documento.
Ma non è la prima volta che la Fao gratifica Maduro. A giugno del 2013 è stato premiato insieme al presidente di Honduras, Porfirio Lobo, e il presidente di Panama, Ricardo Martinelli, per avere raggiunto gli obiettivi del programma “Sfida fame zero” con due anni di anticipo.
L’opposizione venezuelana considera uno “scandalo inspiegabile” la decisione della Fao di dare un premio a Maduro nel peggiore momento di scarsità nella storia del Paese. La comunità venezuelana in Italia ha organizzato una richiesta online per chiedere al direttore della Fao, José Graziano da Silva, di non consegnare il premio a Maduro.