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Vi racconto cosa facciamo in India per dare un futuro ai bambini

In India l’analfabetismo diffuso rappresenta una delle grandi piaghe che affligge la popolazione. Ma più preoccupante è la condizione di povertà, malattia e sfruttamento dei bambini.

Chezian Ramu, segretario e fondatore di Terre des homme Core, una Ong nata in India nel 1994, spiega come è possibile sostenere la crescita culturale e professionale di bambini e adolescenti in alcune regioni dell’India.

La fondazione opera in sei distretti del Tamil Nadu, aree conosciute per essere destinazioni religiose, ma economicamente meno sviluppate rispetto ad altre zone del territorio indiano che stanno vivendo un momento di forte crescita.

LA LOTTA ALLA POVERTÀ COME MISSION

Tra le mission principali dell’associazione, Mr. Chezhian nomina la “lotta alla povertà”, e la “difesa dei ragazzi” che crescono all’interno delle case di accoglienza. Difesa non solo dall’indigenza, ma anche dall’abbandono, dallo sfruttamento, dai mali e dalle violenza. Questi bambini infatti (per la maggior parte femmine ma ci sono anche dei maschi) spesso “si ritrovano senza famiglia, disabili, malati, e senza disporre della possibilità di curarsi”. Terre des Homme Core prova a prendersene carico, offrendo loro cure adeguate: “Dandogli un luogo di accoglienza, e tentando in questo modo di dare vita a dei particolari sistemi di welfare che permettano ai ragazzi, una volta maggiorenni, di avviarsi nel mondo del lavoro in autonomia”.

NON SOLO ACCOGLIENZA MA ANCHE FORMAZIONE

L’ associazione non è finalizzata solo a salvare i bambini dall’emarginazione, ma parte importante dell’attività consiste nell’inserirli al meglio, al compimento dei 18 anni, nel mondo del lavoro. Cercando innanzitutto di fornire loro istruzione, e poi insegnandogli anche un mestiere. Mr. Chezhian parla di un buon “70 per cento di occupati una volta superata la maggiore età, contro un 30 per cento che restano indietro”, ma che costituiscono comunque la sua personale “grande sfida”.

STORIE DI BAMBINI EMARGINATI E VITTIME DI VIOLENZA

Mr. Chezhian spiega che quando i bambini entrano a far parte della comunità “la maggior parte di loro sono orfani, abbandonati, malati di Hiv, oppure prede di disabilità mentali, disagi psicologici, abusi sessuali”.

Nelle fotografie che Mr. Chezhian ha con sé si vedono ragazzini di età molto giovane, in condizioni di grande disagio, che dopo qualche anno mutano completamente, e riacquistano letteralmente il sorriso. Molti di loro intraprendono attività sportive, ginnastica, danza, giocano in compagnia, e per quanto possibile vanno a scuola.
L’analfabetismo diffuso infatti rappresenta una delle grandi piaghe che affligge la popolazione: il tasso di alfabetizzazione tocca solamente il 30 per cento, e colpisce tutte le fasce di età. Senza contare poi la difficoltà nel raggiungere le scuole, distanti spesso svariati chilometri dalle abitazioni dei singoli, che sono costretti a percorrere la strada, nella migliore delle ipotesi, in bicicletta.

COME SI FINANZIA

Oggi Terre des homme core lavora a stretto contatto con il governo indiano, dal quale riceve intorno al 30 per cento di finanziamenti, mentre il restante 70 per cento proviene da fondi privati, in prevalenza provenienti da Italia, Francia, Germania e Svizzera. Qui diverse associazioni di volta in volta si adoperano per costruire centri di accoglienza, procurare beni e servizi, e fornire ai ragazzi degli sbocchi lavorativi, tra cui attività di manodopera quali la lavorazione del cotone o della seta, sartoria e ricamo, orti biologici o aziende agricole lattiero-caserie. O anche la costruzione di carrozzine, o l’adattamento di mezzi di trasporto per le persone disabili. L’incremento degli investimenti internazionali è poi particolarmente auspicato dall’associazione, anche se alla base c’è “un nucleo di finanziatori” che garantisce comunque la sicurezza necessaria per portare avanti le attività.

Il presidente di Terre des homme core è un italiano, il dott. Carlo Crocco. Mentre Mr. Chezhian, oltre ad esserne il fondatore, ne riveste anche il ruolo di direttore: la sua presenza permette ai membri della comunità di non allontanarsi dalle proprie tradizioni e dai propri modo di guardare il mondo.

QUALI PROGETTI E PROSPETTIVE

La fondazione attualmente sta lavorando, con Unitelma Sapienza e con Unicef, ad un progetto (curato tra gli altri dall’economista Rosella Castellano) per la creazione di strutture scolastiche. Il bilancio totale dell’associazione è pari a circa 700 mila dollari l’anno, e al momento sono in esecuzione 14 progetti “child friendly home” che coinvolgono pressappoco 500 bambini. Poi ci sono altri cinque centri per disabili con circa 300 bambini, mentre quasi altri due mila di loro vivono nei villaggi e ad oggi hanno un forte bisogno di supporto. I risultati raggiunti sinora sono di fatto positivi, ed anche le prospettive per il futuro, a detta di Mr. Chezhian, sono del tutto ottimiste, anche se mai abbastanza. (Per altre informazioni è possibile consultare il sito all’indirizzo www.tdhcore.org)



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