Uno dei momenti preferiti di entrambe le mie figlie è il bagnetto, che di solito facciamo prima di cena.
Quando avevo soltanto Ginevra ci tenevo a farglielo tutti i giorni: lei si rilassava, andava a letto tutta profumata ed era un bel momento per tutte e due. Da quando è nata sua sorella, sarò sincera, tutte le sere proprio non ce la faccio. Diciamo che dipende da come va la giornata, c’è la giornata della doccetta veloce, quella del bagno e quella del: “dai che vi siete già lavate ieri, andate bene così”.
Quando riusciamo a fare un bagnetto senza fretta sono felicissime, si rovesciano acqua addosso, si spruzzano con le paperelle, Ginevra fa la mammina e insapona sua sorella dicendo frasi tipo: “eh qui dobbiamo pulire bene che sei sporca, sporca… mannaggia Carol”.
Fino a qui le note positive, ma non vorrei tralasciare i siparietti tipo quello in cui mi giro verso la finestra e improvvisamente sento urlare “una bomba di acquaaaaaa” e girandomi urlo “n-o-o-o-o-o-o-o-o”: in quell’istante vedo, tipo moviola, un’onda d’acqua arrivare da un ciotolino malefico dritta verso la porta… ma siamo seri? Figlia mia ti sembra una cosa normale? Va bene, ha capito la ramanzina: allora con la sorella iniziano a mettere in fila tutti gli animaletti sul bordo della vasca e abbeverarli uno ad uno (poveretti hanno l’arsura) con due malefiche tazzine. Lo devo anche dire che un terzo di acqua va dentro la vasca e i restanti due terzi fuori?
Quest’ultima dinamica potrebbe sembrare preferibile alla prima, è meno d’impatto (sicuramente) ma più bastarda perché silenziosa, tutto sembra andare bene, le piccole ridono, si divertono, ma ti suona il telefono nella stanza accanto, vai di corsa a prenderlo e ti spiaccichi mezza sulla porta e mezza per terra.
Ti rialzi minacciando di buttare le tazzine dalla finestra, gocci acqua fino in soggiorno zoppicando, hai le calze zuppe e lasci impronte come un cinghiale nel fango umido d’autunno, prendi il telefono e rispondi: “Degli animali in gomma ubriachi hanno cercato di uccidermi: ti chiamo dopo, vado a sterminarli”.
Torni in bagno con aria minacciosa, lo straccio in mano e le tue figlie che ti guardano cercando di capire la tua prossima mossa. “Domani il bagno voi due non lo fate”, dici con tono fermo e severo, sicura di farle rimanere almeno un po’ male, ma prontamente una (l’unica figlia parlante, al momento) ti risponde: “Vabbè mamma, faremo una doccetta”. Figlie 2 – mamma 0.
Siparietti a parte, sono molto sensibile agli odori e ho provato tanti bagnoschiuma e creme per il corpo che fossero adatte alle mie bambine, ma che allo stesso tempo lasciassero un odore di pulito e mi sono trovata molto bene con il Baby Hair & Body Wash di Aveeno, regalatoci per Natale dalla zia Sara.
La formula è delicata e a base di avena, con un profumo davvero buono e (cosa da non tralasciare) testato da pediatri. Appena asciugati, pelle e capelli “sanno di bambino”: quel profumo dolce e delicato che ti aspetti quando immagini di avere tra le braccia un piccolo cucciolo d’uomo.
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