Capita che mi chiedano quanti figli ho e ovviamente la risposta è due, ma quando faccio il calcolo di quanti siamo in famiglia per me la risposta è sempre cinque.
Flipper per me resta sempre il mio primo “bambino peloso”. Mi ha insegnato cosa vuol dire avere qualcuno che ti aspetta a casa al tuo rientro, qualcuno che per ogni cosa conta sempre e soltanto su di te. Mi ha regalato il calore di una famiglia prima che arrivassero le mie due splendide canaglie.
Ovviamente essendo un cane (ma lui non lo sa) ha esigenze completamente diverse da quelle di un bambino e, soprattutto quando mio marito non c’è, far quadrare tutto è complicato (senza avere un giardino).
Ricordo quando Ginevra aveva pochi giorni, abitavamo a Roma e il papà era all’estero per lavoro, la piccola dormiva nella culla e Flipper doveva uscire per la pipì notturna, provai a portarlo in quello che era il nostro giardino pavimentato e lo supplicavo di fare la pipì: “Ti prego Flippy falla qui, io non so come fare”, ma niente. Ammetto di essere andata vicino ad un vaso, aver alzato una gamba e avergli detto “pssssshhhh, vedi Flipper? Devi fare così, la pipì daiii”, ma non ne voleva sapere, restava lì seduto a guardarmi sconvolto, è così educato da voler fare pipì solo nell’ erba. Ma io mi dico, un po’ di flessibilità alla tua educazione svizzera, nel momento del bisogno no eh?!
Mi sono ritrovata a dimenticarlo fuori da scuola presa da una figlia urlante che scappava in monopattino, me lo sono trovato a mangiare la pupù della “sorella” dentro al vasino mentre lei urlava: “Noooooo la cacca è la miaaaaaa, mammaaaaaaaaa”, ci ha fatte rimanere chiuse per mezz’ora in ascensore rischiando di restare impiccato, mi ha benedetta scrollandosi dopo un attacco intestinale, i miei pantaloni erano bianchi adesso a pois.
Spesso camminando con passeggino, pedana, cane e borsa della spesa qualcuno mi ferma dicendo: “ma che brava, anche il cane ha preso, che coraggiosa” e in quel momento mi viene da pensare “ma che sei pazzo? Il cane ce l’avevo da prima, dopo non lo avrei MAI preso, non mi vedi che sto per collassare?”, ma un secondo dopo lo guardo e mi sento in colpa per averlo anche solo pensato, la nostra famiglia senza di lui non riesco nemmeno ad immaginarla.
Sta insegnando alle mie figlie cosa vuol dire aver rispetto dei più deboli, prendersene cura e difenderli dal mondo che li circonda, dare agli altri senza chiedere nulla in cambio. Certo a volte è dura e ti chiedi se ce la puoi fare a far tutto, ma credo che il prezzo da pagare sia veramente una goccia in mezzo al mare confronto a ciò che Flipper ci regala ogni giorno, solo stando con noi.
Se decidete di aprire la vostra casa a un nuovo inquilino a quattro zampe, prima di comprarne uno, vi consiglio di fare una visita al canile più vicino a casa vostra, troverete tantissimi cani più o meno giovani che hanno un disperato bisogno di amore.
Flipper lo abbiamo trovato nel canile della Muratella a Roma 8 anni fa, uno dei regali più grandi che la capitale ci abbia fatto.
Seguimi anche su Ninakina.com