Una finale che vale oro. Non solo per le note questioni sportive ma anche per quelle economiche, meno conosciute ma altrettanto importanti.
Juventus-Barcellona è un affare da 100 milioni, euro più euro meno. A tanto ammonteranno i guadagni europei della Signora e questo indipendentemente da come finirà a Berlino, un giro di quattrini clamoroso che farà schizzare il fatturato attorno alla cifra record di 320 milioni.
Un bel balzo in avanti rispetto alla scorsa stagione, quando Corso Galileo Ferraris ne totalizzò 280: i 40 in più arrivano proprio dal raggiungimento della finalissima. L’ammontare tiene conto dei bonus Uefa (30,9 milioni) e del market pool, un mix tra diritti televisivi (49,4 milioni) e incassi al botteghino. Ai 14,6 milioni incassati fino alla semifinale (compresa) contro il Real Madrid, bisognerà aggiungere quelli dell’Olympiastadion di Berlino: alla Juve spetterà il 30%, dunque una cifra quantificabile in 3-4 milioni.
Brava e fortunata la squadra di Allegri, perché sui guadagni ha inciso anche l’eliminazione del Napoli prima ancora della fase a gironi. Juve e Roma si sono così spartite in due una torta inizialmente pensata per tre, tanto che i giallorossi hanno incassato 40 milioni per giocare solo fino a dicembre.
Cifre vertiginose, peraltro ancora migliorabili. In caso di vittoria infatti il premio Uefa salirebbe a 10,5 milioni, inoltre la Signora si garantirebbe la partecipazione alla Supercoppa Europea, con annessi altri 4 milioni di guadagno. Un tesoretto del genere spiega molte cose, su tutte l’acquisto di Dybala, quello probabile di Cavani e la possibile permanenza di Pogba. Ecco perché, a prescindere da come finirà a Berlino, la Juventus ha già vinto.