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Che cosa ho letto nelle carte di Ora Pro Nobis su Azzollini

Raramente mi metto a cincischiare con le inchieste della magistratura, figuriamoci se poi si chiamano Ora Pro Nobis.

Non ho letto tutte le carte della vicenda Azzollini. Figurarsi, 580 pagine di giuridichese impastato di moralismo. Ma ho spulciato i giornali e approfondito qualche passaggio. Perché si chiede l’arresto di Azzollini? Boh! Non riuscirei a rispondere altrimenti.

Questo ad esempio è uno dei passaggi del Gip Volpe: “La circostanza che Azzollini, a differenza degli amministratori ufficiali dell’Ente, non abbia agito per interessi di natura economica (non v’è infatti prova che il Senatore abbia conseguito o tentato di conseguire un lucro dalla gestione occulta della Casa della Divina Provvidenza), non impedisce di considerarlo componente dell’associazione a delinquere”. Ok. certo, e chi ve lo impedisce?

Però, ancora, l’arresto perché? Il Gip parla di “colpo di Stato”, di “un feudo dominato dal senatore”. Tutto molto colorito, ma basta per la galera? Non ci sono intercettazioni dirette di Azzollini anche se di telefonate registrate ne girano tante.

Le cose che vengono attribuite a lui sono sempre “sentite da terze persone”. Come quella che – in mancanza d’altro – serve ai giornali per crocefiggerlo i prima pagina: la minaccia alle suore, il terribile “vi p… in bocca”. Qualcuno avrebbe sentito Azzollini pronunciare questa frase da un’altra stanza, non ricorda se nel 2006 o nel 2007, ricorda però che “faceva caldo”.

Tutto qui, eppure il Gip ci ricama sopra pagine e pagine e mette la frase anche nel sommario dei capi d’imputazione.

Poi ci sono perle come questa che riguarda il ruolo delle suore. Cito ancora dalle “carte”: “Desta scalpore – dice il Gip – l’atteggiamento assunto da Rita Cesa (suor Marcella) che, pur essendo una religiosa, si interessa fattivamente di questioni terrene e lo fa con la mentalità propria dei “laici” che governano l’Ente”.

Sembra di capire che una suora che abbia mansioni amministrative in un ente ospedaliero dovrebbe far quadrare i conti a suon di preghiere e “desta scalpore” che invece lo faccia in modo laico! Ma la suora deve essere un po’ screditata, perchè è lei che a un certo punto dice al telefono “i nomi li deve vedere lui” (lui Azzollini).

Cosa chiedere di più per arrestare un senatore?

(post tratto dalla bacheca Facebook di Loquenzi)

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