Internet si conferma ancora una volta la primaria fonte di informazione anche in ambito sanitario. La tendenza a consultare il web per trovare risposte e sciogliere ogni tipo di dubbio sembra valere anche per le questioni strettamente legate al proprio stato di salute. Essere dotati di una connessione internet è ormai diventata un’esigenza ampiamente diffusa, un bisogno condiviso da un numero crescente di utenti che non esitano ad investire in questo nuovo ma consolidato mercato, che ha generato un business da 2 miliardi solo nel 2014. A dare un grande impulso al mercato dell’informazione online sarebbero non solo i dispositivi mobile, ma anche l’inesauribile gamma di servizi specializzati offerti dalla rete
Internet: un medico a portata di click
A svelare questa nuova tendenza di consultare il web per sciogliere i dubbi legati al proprio stato di salute sono i risultati della Diagno//click, la prima ricerca europea che indaga il rapporto tra giovani-internet salute e la loro costruzione identitaria. L’indagine ha coinvolto 1713 adolescenti, di età compresa tra i 14 e i 19 anni iscritti alle scuole superiori di 10 Regioni Italiane. I risultati hanno confermato la preferenza dei ragazzi a consultare il web piuttosto che cercare un confronto con gli adulti, i coetanei o del personale specializzato.
Tra le motivazioni che giustificano questa nuova tendenza ci sarebbe proprio un modo diverso di concepire il “concetto di salute”, inteso ormai come un modello di perfezione a cui tendere. Per questo il web rappresenta lo strumento ideale per trovare delle risposte alle loro domande e dei modelli di riferimento a cui mirare. Un’altra motivazione è la timidezza. In questo caso l’anonimato garantito dal web consente di affrontare tematiche delicate, come il sesso e le malattie sessualmente trasmissibili, l’alcool o l’uso delle droghe.
Gli intervistati dichiarano di trovare nel web molteplici risposte senza avvertire quel senso di imbarazzo, ansia e disagio che invece proverebbero in uno scontro diretto e fatto di persona. L’auto-diagnosi rappresenta quindi una tendenza tipica della fase adolescenziale, un periodo dell’esistenza caratterizzato da uno stato di profonda fragilità psicologica e insicurezze. Il consiglio degli esperti coinvolti nello studio non mira certo ad imporre divieti e prescrizioni restrittive sull’utilizzo di internet da parte degli adolescenti, ma offre piuttosto degli spunti interessanti per valutare l’avvio di iniziative sanitarie informative supportate da percorsi paralleli per il corretto utilizzo delle informazioni presenti nel web.