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La dolce vita dei membri indagati della Fifa

Nuovo capitolo della storia di corruzione e ricatti ormai nota come Fifagate. L’ex presidente del Comitato organizzatore locale dei Mondiali del 2010 in Sudafrica, Danny Jordaan, ha riconosciuto di aver pagato nel 2008 circa 10 milioni di dollari alla Fifa. Ha però detto fosse una libera donazione, negando che si trattasse di una tangente.

L’UOMO POTENTE DEL PARAGUAY

In Paraguay, Nicolás Leoz, ex dirigente della Fifa e uno degli uomini più potente del Paese, oggi accusato di frode e riciclaggio, era uno dei candidati più popolari alla presidenza della Repubblica. I paraguaiani lo avrebbero voluto in maggioranza alla guida del Paese e hanno persino dato il suo nome allo stadio più grande e importante della nazione.

LA SPA INDIANA DI LUSSO

Dalle indagini in corso negli Stati Uniti, è però emerso che Leoz aveva comprato nel 2005 una spa di lusso in stile indiano, per una somma superiore ai cinque milioni di dollari. Secondo un’inchiesta del giornale colombiano El Tiempo, il locale è stato aperto al pubblico dall’estate del 2012 ed è al sesto piano dell’albergo Conmebol. La spa è proprietà di María Clemencia Pérez, cittadina colombiana e moglie di Leoz. Ai clienti che arrivano si dà il benvenuto con un lavaggio di piedi con latte tiepido, petali di rosa ed essenze naturali.

GESTORE DI WALL STREET

Tra i beni di proprietà di Leoz c’è anche una celebre churrasqueria, finita anch’essa nel mirino del Dipartimento di Giustizia americano. In totale sarebbero circa i 40 milioni di dollari di Leoz gestiti da un broker di Wall Street e finiti sotto osservazione. Leoz, 80 anni, si è detto “indignato” dalle accuse. Lo scandalo che ha travolto la Fifa sarebbe quantificato in tangenti per circa 150 milioni di dollari, che secondo il pm americano, Loretta Lynch, sono il risultato di 20 anni di ricatti.

DA MODESTO ALLENATORE A MILIARDARIO 

Per l’Fbi, Charles Blazer, ex presidente della Confederazione del Calcio Nordamericana, Centroamericana e dei Caraibi (Concacaf), avrebbe anche lasciato traccia dei soldi che ha ricevuto illegalmente e che ha speso in lusso ed eccentricità. Tra queste, una vecchia Mercedes-Benz da collezione.

Come ricorda il New York Times, Blazer era un modesto allenatore di una squadra giovanile. In pochi anni è diventato uno degli uomini più potenti della Fifa. In un solo conto corrente scoperto, c’era un saldo negativo di 22 milioni di dollari. Blazer aveva anche un appartamento di lusso nell’Atlantis Resort alle Bahamas. Prima di finire in carcere, passava la maggior parte del tempo nel suo appartamento al 49° piano dell’esclusiva Torre Trump nella Five Avenue a New York. Pagava 18mila dollari di affitto al mese. L’appartamento era decorato con fotografie del presidente russo Vladimir Putin, il principe inglese William, l’ex presidente Usa Bill Clinton e il leader sudafricano Nelson Mandela. Tra i rimborsi spese come dirigente della Fifa aveva diritto a 6mila dollari al mese per l’affitto di un appartamento accanto al suo, dove c’erano pappagalli e una collezione di vesti di carnevale misura XL.

APPARTAMENTI ALLE BAHAMAS

Secondo l’Fbi, anche il vicepresidente della Fifa, Jeffrey Webb, vive nel lusso grazie a una condotta irregolare. Tra le proprietà sotto indagine c’è un palazzo di circa 3mila metri quadri a Loganville (Georgia), che ha cominciato a costruire nel 2007. Webb aveva anche un appartamento di 1,57 milioni di dollari con vista alla spiaggia di Biscayne. La proprietà era registrata a nome del presidente di Traffic Sports, Aaron Davidson, anche lui incriminato per frode e riciclaggio.

PROPRIETÀ A MIAMI

Ma l’impero più grande è stato costruito da Jack Warner, ex vicepresidente della Fifa. Warner, 72 anni, vive in una grande villa a Trinidad, ed è accusato di aver accumulato circa 10 milioni di dollari provenienti da tangenti. Lui e i suoi figli hanno più di 12 proprietà a Miami e un appartamento dell’Atlantis Resort alle Bahamas, lo stesso di Blazer.

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