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La legge Ue (vista dall’Italia) e gli Ogm: divieti e multe

Entro il 3 ottobre 2015 il ministero delle Politiche agricole dovrà richiedere alla Commissione europea l’adeguamento dell’ambito geografico delle notifiche o domande presentate o delle autorizzazioni alla coltivazione di Ogm già concesse anteriormente al 2 aprile 2015.

“Qualora il notificante o richiedente confermi l’ambito geografico della sua notifica o domanda iniziale, con dm del ministero dell’Agricoltura possono essere adottate misure che limitano o vietano in tutto il territorio nazionale o in parte di esso la coltivazione di un Ogm o di un gruppo di Ogm definiti in base alla coltura o al tratto”.

È quanto stabilisce un emendamento della commissione Politiche Ue al ddl legge europea 2015, approvato dall’aula della Camera. Per chi viola il divieto, viene previsto dall’emendamento, sono previste multe da 25mila a 50mila euro e la rimozione, a proprie spese, delle coltivazioni “incriminate”.

Lo stesso emendamento approvato elimina la norma che prevede che per la messa in coltura degli Ogm serva un autorizzazione del ministero delle Politiche agricole nel quale “siano stabilite misure idonee a garantire che le colture derivanti da prodotti sementieri di varietà geneticamente modificate non entrino in contatto con le colture derivanti da prodotti sementieri tradizionali e non arrechino danno biologico all’ambiente circostante, tenuto conto delle peculiarità agro-ecologiche, ambientali e pedoclimatiche”.

Viene inoltre eliminata la previsione che la commissione sugli Ogm del ministero possa esprimere pareri sulle condizioni tecniche da seguire nella messa a coltura di prodotti Ogm e si specifica che alla coltura degli Ogm si applicano le disposizioni del dlgs 224/2003 “concernente l’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati”. VIC


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