Sotto la bandiera ipocrita della prevenzione alla discriminazione, il governo ha fatto passare con il Ddl “Buona scuola” una norma che legittima la diffusione e la propaganda nelle scuole della teoria del gender. Molto probabilmente sarà l’occasione per istituire qualche corso (pagato con fondi pubblici) in cui veicolare teorie che nulla attengono ai diritti civili, contrarie alla nostra Costituzione, nemiche anche del buon senso.
Il voto favorevole di Angelino Alfano e di quel che resta del suo partito, mi ha confermato, ancora una volta, nella mia scelta di abbandonare l’NCD, un carrozzone vuoto, un contenitore di nomine e poltrone peraltro assai poco giustificate viste le ripetute bocciature degli elettori a ogni occasione possibile.
Non è tanto o solo il voto favorevole a quell’emendamento horror che esporrà i nostri figli a teorie del tutto fuorvianti. Il voto favorevole è solo il culmine della pagliacciata inscenata nei giorni precedenti. Prima l’allarme e le minacce di AP di non votare l’emendamento. Poi la sfilata in piazza San Giovanni per mettere la faccia sulle tante famiglie che, in maniera spontanea mosse solo dall’impegno delle associazioni, si sono riversate a Roma per dire no a qualunque tentativo di marginalizzare la centralità della famiglia naturale, costituzionalmente prevista.
Dopo un lungo tira e molla, alla fine l’esultanza dei senatori NCD, in primis di Alfano, che come sempre hanno ingoiato il rospo della fiducia, votando l’invotabile pur di rimanere ben ancorati alle loro poltrone I senatori di Area Popolare (stessa scelta da parte dell’UDC) pare abbiano ricevuto rassicurazioni dopo un confronto con Boschi e Giannini (la ministra eletta con Monti e passata con Renzi alla prima occasione). Ci permettiamo di dubitare.
La teoria del gender infilata nel Ddl Scuola va di pari passo con altri progetti del governo, disegni di legge come la legittimazione delle unioni civili (Cirinnà) e l’introduzione del reato di omofobia (Scalfarotto). Il governo ha le idee chiare su questo. Benissimo. Ma chi sta con Renzi e vota tutto quello che propone blindandolo con la fiducia e svende, come in questo caso, anche i valori più importanti (per i quali tra l’altro è, magari, stato eletto), non può permettersi di scendere in piazza o di alzare la voce (per finta) in qualche trasmissione televisiva.
Tra salvare il governo e salvare la famiglia, i senatori di NCD non hanno avuto dubbi. Spiace per quei tanti bravi amministratori di NCD rimasti sul territorio. In Lombardia e a Milano ce ne sono. Faccio molta fatica a capire come possano accettare certe posizioni del partito cui comunque appartengono.
Bene ha fatto il neo sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, promotore di un grande movimento civico, modello simile a NoixMilano, a ritirare immediatamente i libri gender oriented dalle scuole comunali. Bene ha fatto anche perché era una promessa fatta in campagna elettorale. Un bell’esempio di coerenza cui molti dovrebbero imparare a guardare. Quanto al ddl, speriamo che alla Camera possa cambiare qualcosa anche se la strada sembra segnata vista la resa incondizionata del partito di Alfano.
Nicolo Mardegan