Il 2014 è stato un anno di crescita per i top brand della moda italiana ed estera. A sostenere la marcia, in particolare, sono state la ripresa dei flussi di turisti in Europa, la svalutazione dell’euro nei confronti del dollaro che ha portato più consumatori americani e la discesa del prezzo del petrolio che ha aumentato il potere d’acquisto. È quanto emerge da uno studio di Pambianco Strategie di Impresa sui bilanci dei principali gruppi italiani ed esteri. L’analisi, che verrà pubblicata nel numero in uscita di Pambianco Magazine, rivela che, complessivamente, il settore della moda in Italia è aumentato del 4,9% a 33,05 miliardi di euro, con un tasso di incremento superiore, seppur di poco, al 2013 quando il fatturato era aumentato del 3,8 per cento. Anche per gli stranieri, Pambianco ha riscontrato trend simili. Infatti, i gruppi esteri sono aumentati complessivamente nel 2014 del 5,7% (era il 4,1% nel 2013) passando da 133,67 a 141,35 miliardi di euro.
Luxottica si conferma ancora una volta (tabella 1) sul primo gradino del podio. Il principale gruppo italiano di occhialeria ha ottenuto 7,699 miliardi di ricavi nel 2014, in aumento del 5,3 per cento. Segue il dal gruppo Prada con 3,552 miliardi, in calo dell’1,1 per cento. Al terzo posto, per il secondo anno consecutivo, Gucci (considerando il solo marchio della doppia G) con 3,497 miliardi di fatturato in discesa dell’1,8 per cento. Passando alla redditività (tabella 2), lo studio Pambianco ha analizzato l’ebitda margin dei 21 gruppi che hanno diffuso i dati (21 su 25). Questo ha raggiunto il 20,6% sui ricavi, in leggero calo rispetto al 21,8% del 2013. Tra i 21 gruppi che hanno fornito i dati, quelli con i risultati più brillanti sono stati Bottega Veneta con un ebitda al 34,4%, Gucci con il 34,3% e Moncler con il 33,5 per cento.
Pambianco ha analizzato poi i risultati di fatturato e crescita di 17 dei principali gruppi esteri (tabella 3). Sul podio si conferma per il terzo anno consecutivo il colosso del lusso francese Lvmh con 30,63 miliardi di fatturato, seguito dalla spagnola Inditex (Zara) con 18,11 miliardi. Terza Hennes & Mauritz, con ricavi a 16,65 miliardi, che scavalca Adidas (nel 2014 quarta in classifica) con 14,53 miliardi di euro. Guidano invece la classifica per crescita (tabella 3) Hennes & Mauritz (+17,8%), Hermès (19,7%) e Mango (9,3%). Quanto a redditività (tabella 4), i gruppi americani ed europei hanno fatto meno bene di quelli italiani. Swatch ha archiviato un ebitda margin del 24,2%, Lvmh del 23,9% e Hugo Boss del 23 per cento.