Nel suo discorso inaugurale del secondo mandato alla Presidenza degli Stati Uniti d’America, il 21 gennaio 2013, Obama disse poche parole in cui poneva la lotta per l’eguaglianza tra eterosessuali ed omosessuali come punto fondamentale della sua azione politica.
Oggi la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America gli dà ragione dichiarando la costituzionalità del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Una sentenza che segna una svolta storica non solo per il movimento omosessuale americano, ma mondiale. L’affermazione dei diritti tra persone omosessuali ed eterosessuali è il compimento di un sogno di libertà. Questo vento di libertà era già passato dall’Irlanda poche settimane fa, ora dovrà tornare in Europa e spingere i Paesi occidentali, Italia compresa, a un cambiamento radicale nell’agenda politica.