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Papa Francesco e l’eterno ritorno dell’uguale: l’embrione uno di noi!

Al di là degli accattivanti accenti ambientalisti e anti-tecnologici di stampo heideggeriano, la nuova enciclica di Papa Francesco, Laudato sì, apostasia contro il Male insisto nel progresso scientifico e tecnologico, subito salutata come rivoluzionaria, presenta passaggi insidiosissimi per non dire inquietanti, laddove si riferisce all’embrione umano: non è praticabile un cammino per l’accoglienza dei deboli quando non si dà protezione a un embrione umano.

Abilmente, si mettono insieme due  entità profondamente differenti, anzi incompatibili: i deboli, come l’immigrato o la povera gente da accogliere e sostenere e l’embrione umano cui si dà lo status di persona umana da proteggere: mirabile sottigliezza!

Che vuol dire dare protezione all’embrione umano, accostamento azzardato e non veriterio, se non bollare l’aborto come delitto e dare dell’assassina alla donna se per ragioni terapeutiche deve ricorrere all’aborto?

E come si può conferire l’aggettivo umano a uno sostantivo embrione quando è appurato da tempo, grazie ai progressi della scienza e della tecnologia, essere solo un ammasso di cellule che in prospettiva e solo a certe condizioni possono diventare feto che, a sua volta, diventa solo con la nascita, cioè al termine dei nove di gravidanza quando viene espulso dall’utero perchè corpo estraneo, un essere umano?

E se non al termine dei nove mesi, solo alla 24esima settimana di gestazione: infatti prima della della 26esima settimana, è risaputo, non c’e’ nessuna possibilità di vita, perchè non si è formata la retina!

Di fronte a queste assurdità scientifiche – è altresì ampiamente dimostrato che nell’embrione non si è ancora formato il sistema nervoso centrale, e si sa che se il cervello non funziona, neanche il corpo funziona – si registra il silenzio preoccupante della politica, specie di sinistra, nonchè degli intellettuali, dei filososi, dei letterati: è il prezzo che si paga all’imposizione del nuovo ordine mondiale fondato sul primato della fede cattolica e sulla credenza religiosa, che dietro il subdolo linguaggio gesuita, arriva a teorizzare che il bambino battezzato non è simile al bambino non battezzato!

L’enciclica del Papa, sulla falsariga di talune moderne teorizzazioni neo-heideggeriane, come la decrescita felice, prefigura un ritorno allo stato primordiale, all’ascetismo francescano, a Madre Natura opera del Divino per scacciare il Male insisto nel progresso della scienza e della tecnologia: vecchia e fallita storia sperimentata nel ’68 quando si teorizzava la soppressione di antibiotici e vaccini perchè prodotti dalle case farmaceutiche e persino delle camere operatorie.

Certo il capitalismo, degrato in capitalismo finanziario, pur avendo assicurato all’umanità un innegabile ma parziale benessere, limitato al fisico, è diventato troppo costoso per l’umanità intera: è da riformare strutturalmente per un uso più sobrio delle risorse naturali e più attento alle persone, ma non può esser abolito per tornare al lume di candela!

Il capitalismo va, dunque, riformato strutturalmente per costruire una società più ricca perchè diversamente ricca, e non più povera nè più triste e francescana!

La via d’uscita  non può essere nè l’eterno ritorno dell’uguale di Nietzsche nè la fallita tesi di Marx trasformare il mondo: va elaborata e definita una nuova antropologia umana laica per non finire nel vortice della nefasta coazione a ripetere.

Serve un coraggioso salto di qualità culturale, una rottura netta le fallite ideologie del passato, più o meno recenti, il comunismo e il pensiero religioso in primis, che elevi a statuto di scienza il rapporto interumano e in particolare il rapporto uomo-donna e riconosca l’uguaglianza naturale per la nascita tra tutti gli esseri umani a prescindere dal colore della pelle.

E’ l’originale idea della nascita umana, che è uguale per tutti gli esseri umani, di Massimo Fagioli quando il feto, espulso dall’utero, diventa, per l’attivazione della sostanza cerebrale dovuta alla stimolazione della retina da parte della luce, a tutti gli effetti essere umano per l’emergere del pensiero dalla biologia.

E’ dalla combinazione tra energia inanimata, la luce, e materia, la biologia umana, che si forma, per reazione alla luce, il pensiero e si attiva la sostanza cerebrale.

Poi da uguali per la nascita, gli esseri umani diventano diversi per la formazione di una identità personale, oltre che per avere, con la crescita e lo sviluppo naturali, un corpo diverso, l’uomo e la donna.

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