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La Nato vista dai Paesi baltici

Articolo tratto da Nota Diplomatica

“Oltre la metà dei tedeschi, dei francesi e degli italiani dicono che il proprio paese non dovrebbe utilizzare la forza per difendere un alleato Nato qualora subisse un attacco militare russo”.

Il risultato proviene da una recente indagine demografica dell’autorevole Pew Research Center, basata su interviste a 11.116 rispondenti in 10 paesi. Siccome l’atto costitutivo del Patto Atlantico dice precisamente il contrario – cioè, che un attacco a uno stato membro della Nato è da considerarsi un attacco a tutti – c’è da chiedersi esattamente quanto vale oggi il trattato con cui, nel 1949, è stata fondata l’organizzazione.

La questione è cruciale per i Paesi baltici che si sentono particolarmente minacciati dal neo-espansionismo russo, come la Polonia, dove il 70% della popolazione dice di considerare che la Russia rappresenti una “importante minaccia militare”.

Secondo lo stesso studio Pew, gli abitanti della maggiore parte dei paesi Nato ritengono (ancora) che gli Stati Uniti si batterebbero per difenderli. E’ dei vicini che non si fidano più.


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