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Ripensare il Paese partendo da #Milano2016

Da dove partire per dare il proprio contributo al rilancio del Paese?
Con Competere, con l’Associazione Ego, abbiamo scelto di farlo anche partendo dal ripensare una città simbolo come Milano, nella sua ambizione capitale economica e morale del Paese. E domani sarà il giorno del secondo appuntamento per #Milano2016, la tavola rotonda per progettare il futuro della città. Dopo l’incontro di marzo, la nuova tappa è lunedì 22 Giugno alle 18 alla Triennale di Milano.
“Imprese e imprenditori progettano la città del futuro” il tema dell’incontro.
La politica è invitata ad ascoltare e a proporre. Aziende diverse per settori, cultura e dimensioni quali American Express, Chiesi Farmaceutici, Envent, Geico, Randstad, e Samsung, daranno spunti per elaborare la Milano del futuro: una città aperta e attrattiva per abitanti, investitori e visitatori.

“Ogni impresa rappresenta un pezzo della Milano produttiva, con la propria storia, problemi, idee e sogni. Ciascuno ci darà un pezzo del puzzle, di ciò che serve a progettare una città competitiva, innovativa e attrattiva.” Così ha dichiarato Pietro Paganini, che con me ha fondato Competere e che sta lavorando con il Segretario Generale di Ego Piero Tatafiore al progetto.

“A questa tavola la politica è chiamata ad ascoltare le proposte delle imprese. Nomi quali Ambrosoli, Alfieri, Gallera, Garavaglia, Passera e Sala, interagiranno con noi per contribuire a costruire programmi che portino Milano in cima al mondo” – ha aggiunto Tatafiore.
Il logo di Competere

 

L’incontro sarà aperto da Claudio De Albertis, Presidente della Triennale. Tra gli altri interventi anche quello di Salvatore Carrubba, Luca Doninelli e Alessandra Ghisleri, che racconterà le aspettative dei milanesi per il futuro e il profilo che dovrà avere il futuro leader di Milano.

Ed arriviamo alle proposte. Cosa sostentiamo come Competere?

Milano è tornata a splendere nella forma, ma la sostanza è mediocre. La città non ha una visione e un progetto per il futuro; al di là della sua estetica non offre nessuno di quei fattori che interessano gli investitori: le tasse sono troppo alte, la burocrazia e il sistema delle regole sono complessi e ostili, così come il sistema giudiziario, mentre la politica non offre alcuna stabilità e soprattutto la capacità di interpretare il futuro.
C’è una soluzione? No, se si pensa di rivoluzionare la città e il paese. Sì, se si parte dal piccolo, per esempio dall’area Expo, che offre fra qualche mese una straordinaria occasione. Bisogna trasformare l’area Expo in un’Area per l’Innovazione, la Competitività e l’Occupazione (AICO) o LEAP zone, cioè una giurisdizione con sistema legale, economico, amministrativo e politico in grado di attrarre investitori, imprenditori e innovatori”. “Non si tratta di una zona franca con tassazione ridotta o incentivi fiscali, ma di qualcosa di più solido e attraente, progettato per favorire la competitività, creare posti di lavoro e attirare investimenti produttivi.
Una vera e propria area dell’innovazione. L’AICO milanese dovrebbe offrire una tassazione concorrenziale, possibilmente piatta e vicina allo zero, e un sistema amministrativo snello che offra soluzioni, in una cornice giuridica stabile e veloce. In altre parole, si può immaginare l’istituzione di un sistema giudiziario diverso, come ha fatto Dubai.

Questo il programma dell’evento:
http://www.competere.eu/doc/Milano2016-Agendarev.pdf


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