La BCE ha convocato una riunione d’emergenza del consiglio per questo pomeriggio, su richiesta della Banca di Grecia. È certo, quindi, che il tema sia l’emergenza sul fronte della liquidità in Grecia.
IL TONFO DEI DEPOSITI
Ieri diverse fonti hanno riferito di un’accelerazione nel calo dei depositi bancari da livelli di 400-450 milioni a inizio settimana a circa 2 miliardi di euro complessivi nelle due giornate di mercoledì e giovedì. Si tratta del primo segnale che la popolazione greca ha preso coscienza di un rischio imminente di paralisi del sistema finanziario greco.
LE MANIFESTAZIONI DI PIAZZA
Un altro segnale è arrivato con la prima manifestazione davanti al parlamento a favore di un accordo con i creditori e per la permanenza nell’unione monetaria. Ieri sera le agenzie citavano fonti europee secondo le quali Coeuré avrebbe avvisato l’Eurogruppo di non essere sicuro che le banche greche potrebbero riaprire lunedì; ovviamente, la BCE ha prontamente smentito tali voci, ma è evidente che la situazione interna si sta avviando molto rapidamente verso il collasso finale.
LE PROSSIME, POTENZIALI, MOSSE DELLA BCE
Che cosa potrebbe decidere la BCE? Si ritiene che sul tavolo vi sia una richiesta urgente di ulteriore estensione dell’ELA (le voci parlano di 3,5 miliardi) per garantire il funzionamento del sistema ancora per qualche giorno, almeno fino a martedì 23, sperando che nel frattempo la Grecia accetti l’offerta dei creditori.
COSA SI E’ DETTO ALL’EUROGRUPPO
L’Eurogruppo finanziario di ieri, infatti, ha liquidato il capitolo Grecia in un’ora e mezza senza risultati. FMI, Commissione Europea ed Eurogruppo hanno aumentato la pressione sul ministro Varoufakis. Il FMI ha avvisato che non sarà concesso nessun periodo di grazia alla Grecia, “né due mesi, né un mese”, e che sarà considerata “in arrears” dal 1° luglio. Anche se ciò non farebbe dichiarare la Grecia in default alle agenzie di rating e non basterebbe ad attivare i CDS, da quel momento l’EFSF potrebbe poi richiedere il rimborso anticipato dei propri crediti – ma è altamente improbabile che ciò accada.
I PIANI DI VAROUFAKIS
Dal suo universo parallelo, Varoufakis ha presentato l’ennesimo documento di buoni propositi, che sostanzialmente chiede ai creditori di accettare il piano presentato dal suo governo, incluso lo swap dei titoli SMP finanziato con fondi ESM. Una mossa che, ancora una volta, ignora la chiarissima posizione espressa dai creditori ormai da mesi e che avrebbe indotto il direttore del FMI a sperare che alla prossima riunione sia possibile negoziare con degli “adulti”.
LA VISIONE DELL’EUROGRUPPO
Vista la rapida evoluzione della situazione interna greca, l’Eurogruppo spera che durante il weekend il governo Tsipras si rassegni ad accettare il piano del 3 giugno per evitare la catastrofe. Per questo, lunedì 22 è stato fissata una riunione straordinaria dell’Eurogruppo, ma a livello di capi di governo.
IL BIVIO PER ATENE
Fra oggi e domenica, il governo ellenico dovrà scegliere quale strada imboccare. Se lunedì non sarà pronto ad accettare il piano dei creditori (eventualmente con ritocchi non sostanziali), probabilmente farà bene a predisporre un piano di emergenza da attivare al più presto per il controllo dei capitali. Sarebbe un bel viatico per la stagione turistica. Potrebbe forse far piacere a quella parte di Syriza che dichiara di preferire il caos all’austerità, ma potrebbe anche catalizzare l’opposizione al governo.