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Jobs Act, cosa si è detto al Forum TuttoLavoro

“L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Recita così l’articolo primo della Costituzione italiana, carta fondamentale che, per dirla con Hobbes, regolamenta il nostro stato di natura rendendolo stato di diritto. Il lavoro è una delle telematiche che più sta a cuore ai governatori e ai governati. Negli ultimi mesi si è parlato molto di occupazione, diritti e doveri dei lavoratori, licenziamento, contratti a progetto ecc ecc…

Chi, almeno una volta negli ultimi 90-120 giorni, non ha sentito pronunciare anche solo per sbaglio, l’espressione “Jobs Act”, cavallo di battaglia delle riforme portate avanti (almeno sulla carta) dal Governo Renzi? Proprio di lavoro (o job che dir si voglia) si è parlato alla prima edizione del Forum TuttoLavoro che si è tenuto nei giorni scorsi a Milano all’interno di Expo 2015.

Nel corso del dibattito, organizzato da Wolters Kluwer Scuola di Formazione Ipsoa, in collaborazione con Dottrina del lavoro, i noti esperti intervenuti hanno analizzato gli aspetti rilevanti e controversi della situazione occupazionale odierna e hanno messo in luce pregi e difetti della Legge Riforma del lavoro (Jobs Act) e dei decreti a essa allegati.

A inaugurare l’importante manifestazione un giro di saluti istituzionali. Il Segretario Generale del Ministero del Lavoro, Paolo Pennisi si è schierato a favore del Jobs Act spiegando che la legge di riforma “punta alla semplificazione”. In che modo? “Instaurare un rapporto di lavoro e gestirne le varie fasi diventerà più semplice; un riordino sistematico delle molteplici tipologie contrattuali esistenti con l’abrogazione degli istituti utilizzati in maniera distorta consentirà alle aziende di prediligere strumenti che garantiscono maggiormente la legalità del mercato del lavoro”.

Pennisi è convinto infatti che le “nuove regole” potrebbe incentivare “un’occupazione stabile, in quanto il contratto a tempo indeterminato nell’intenzione del Legislatore diventa la forma di assunzione per eccellenza”. Attraverso regole più snelle e incentivi per le assunzioni si potrebbe avere un reale incremento dell’occupazione. Gli fa eco l’amministratore delegato di Openjobmetis, Rosario Rasizza si dice convinto che “le nuove disposizione (quelle contenute nella riforma del Lavoro, ndr) valorizzano la somministrazione come strumento in grado di iniettare efficienza nelle imprese e di creare occupazione”. Prosegue Rasizza: “Con il via libera dei decreti attuativi, il Jobs Act prende sostanza. Ora, occorre comprendere a fondo le novità della riforma che cambia il lavoro. Per questo abbiamo deciso di sostenere il Forum TuttoLavoro, un momento di dialogo e analisi per fare chiarezza sulle norme licenziate, utile per chi tutti i giorni presta la propria consulenza alle imprese e ai lavoratori. Proprio come Openjobmetis”.

Rasizza e Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro sono inoltre compiaciuti per il riconoscimento che il Jobs Act riserva alla categoria dei consulenti del lavoro. “Per la categoria dei consulenti del lavoro un altro importante elemento è il riconoscimento del nostro ruolo e della categoria professionale, dal momento che siamo chiamati a fare da cerniera per quelle che sono le esigenze e le interlocuzioni tra il mondo dell’impresa, i lavoratori e le loro rappresentanze.

Pertanto la funzione di conciliazione dei consulenti e della nostra categoria viene ripresa, ribadita ed enfatizzata dal legislatore che ha ben compreso il messaggio sociale e l’impegno dei consulenti del lavoro” dice con soddisfazione la Calderone che prosegue: “Il Forum TuttoLavoro 2015 giunge in un momento importante, quale il completamento della riforma del lavoro, di un processo riformatore nei tempi stabiliti dalla delega. Elemento che per i consulenti del lavoro è molto decisivo: spesso si trovano ad avere a che fare con norme che nascono e rimangono incompiute per lungo tempo”.

Infine tuona Rasizza: “Nell’ottica di istituire un’Agenzia nazionale per l’occupazione, l’interesse sta nel capire come far interagire il mondo delle Agenzie private con le strutture pubbliche, in un regime di seria collaborazione. La visione strategica, infatti, nasce sempre dal confronto con chi opera sul campo e non dalla teoria”.

Si entra nel vivo della manifestazione con gli interventi di Roberto Camera (Funzionario della DTL di Modena e Curatore del sito www.dottrinalavoro.it) “Le procedure conciliative in materia di lavoro con l’introduzione delle tutele crescenti”. Camera affronta punti rilevanti come: le pretese di natura retributiva, la costituzione del rapporto di lavoro, la violazione del patto di non concorrenza o degli obblighi in materia di sicurezza e igiene sul lavoro o del dovere du fedeltà; le modalità di attuazione del diritto di sciopero, i licenziamenti, il risarcimento danni.

Segue l’intervento di Maria Rosa Gheido (Consulente del Lavoro) sul “Riordino degli ammortizzatori sociali”. Nella legge n.183 del 10 dicembre 2014 infatti sono contenuti i principi per la revisione delle tutele in caso di disoccupazione involontaria e per il riordino degli ammortizzatori sociali in corso di attività lavorativa (articolo 1 comma 1-2).

Si va avanti con Vitantonio Lippolis (Funzionario della DTL di Modena) che spiega “Cosa cambia per le collaborazioni e le altre forme di lavoro autonomo”. L’argomento è da sempre configurato come il vero tallone d’Achille della legge proposta dal Governo Renzi. Per esempio con la nuova normativa vengono abrogati alcuni articoli (dal 61 al 69 bis) del Decreto legislativo 276/2003. Che cosa vuol dire? Che non sarà più possibile attuare delle collaborazioni coordinate e continuative a progetto, basta co.co.co e pure presunzioni co.co.co per i titolari di Partita Iva.

Restano salve però le collaborazioni dell’articolo 409, n.3 del codice di procedura penale.
Si è inoltre parlato di tutela di maternità e paternità con Barbara Maiani (Consulente del lavoro e docente di Diritto della Previdenza Sociale all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia). Anche i genitori affidatari o adottivi possono godere del divieto di lavoro notturno, del riconoscimento del congedo di paternità, del congedo di paternità ai genitori entrambi professionisti. A concludere i lavori è Paolo Stern (Esperto della Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro) con “La nuova flessibilità in entrata nei rapporti subordinati”.


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