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Apple, Tim Cook scivola a Wall Street

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Davide Fumagalli apparso su MF/Milano Finanza, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi 

Il record di vendite di iPhone a nove mesi dal lancio dell’attuale modello, oltre agli utili superiori alle pur elevate aspettative degli analisti, non hanno risparmiato ad Apple uno scivolone a Wall Street. Le previsioni conservative per il prossimo trimestre, tradizionalmente quello più debole visto che precede il lancio dei nuovi iPhone, hanno infatti eclissato gli altri record messi a segno dal colosso guidato da Tim Cook.

Cosicché il titolo ha perso oltre il 6% nell’after market di martedì sera e oltre il 5% in apertura ieri, avvicinandosi così ai 120 dollari. Uno scivolone che contrasta con i numeri della trimestrale, che segnano record su pressoché tutti i fronti a partire da quello della liquidità nelle casse della società, che hanno superato i 203 miliardi di dollari.

IL BOOM DELLE VENDITE

Nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2015, concluso il 27 giugno, Apple ha infatti generato un fatturato di 49,6 miliardi di dollari e un utile netto di 10,7 miliardi, pari a 1,85 dollari per azione su base diluita. Questi risultati si raffrontano con quelli dello stesso trimestre dell’anno passato, in cui l’azienda aveva fatturato 37,4 miliardi di dollari generando un utile netto trimestrale di 7,7 miliardi di dollari, pari a 1,28 dollari per azione, sempre su base diluita. Il margine lordo è stato del 39,7%, poco superiore rispetto al 39,4% registrato nello stesso trimestre di un anno fa. Le vendite internazionali hanno rappresentato il 64% del fatturato trimestrale. Boom in particolare delle vendite in Cina, più che raddoppiate a 13,2 miliardi di dollari.

QUANTO PESANO IPHONE E MAC

L’analisi del fatturato evidenzia il peso sempre più determinante di iPhone, che vale ormai circa il 68% del fatturato complessivo, mentre prosegue il calo delle vendite di iPad, inferiori del 18% a livello numerico e del 23% a livello di fatturato rispetto all’anno precedente. Decisamente in salute invece le vendite dei computer Mac, saliti del 9% sia a livello di unità che di ricavi rispetto al terzo trimestre dello scorso esercizio fiscale.

GLI ALTRI DISPOSITIVI

Coerentemente con quanto reso noto già al momento del lancio, Apple non ha invece comunicato il numero di Watch venduti nel trimestre, il cui fatturato ha contribuito alla voce Altri dispositivi insieme a iPod e Apple Tv, cresciuta del 49% su base annua a 2,6 miliardi di dollari. Un dato inferiore ai 4 miliardi stimati dagli analisti, facendo quindi ipotizzare per l’orologio intelligente un esordio meno brillante di quanto sperasse il mercato, nonostante le parole di Cook. «Abbiamo avuto un trimestre eccezionale, con un fatturato dell’iPhone in crescita del 59% rispetto allo scorso anno, forti vendite dei Mac, record storico del fatturato da servizi, guidato da App Store, e un ottimo inizio per Apple Watch», ha infatti affermato Cook, mentre il cfo Luca Maestri ha aggiunto: «Abbiamo generato un flusso di cassa operativo di 15 miliardi di dollari, e abbiamo restituito più di 13 miliardi di dollari agli azionisti attraverso il nostro programma di restituzione del capitale» Il consiglio di amministrazione di Apple ha disposto un dividendo per contanti di 0,52 dollari per azione delle azioni ordinarie pagabile il 13 agosto agli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 10 agosto 2015.

LE PREVISIONI PER IL TRIMESTRE IN CORSO

La delusione del mercato, più che dai numeri ipotizzati per Watch, è venuta però dalle previsioni per il trimestre in corso, che dovrebbe chiudersi con un fatturato compreso fra i 49 e i 51 miliardi di dollari e un margine lordo fra il 38,5 e il 39,5%. Un trimestre tradizionalmente debole per il fatto di precedere il debutto dei nuovi modelli di iPhone, tradizionalmente lanciati a fine settembre, e che porta quindi molti consumatori a rimandare l’acquisto dello smartphone, che recita ormai un ruolo quasi egemonico nel bilancio della società di Cupertino. Oltre alle vendite di iPhone, quindi, la lente degli analisti si concentrerà sui prossimi dati relativi alle vendite di iPad, che non hanno sinora beneficiato della partnership con Ibm dedicata al mondo corporate, e a quelle di Watch, per le quali gli analisti hanno abbassato le stime di vendita a dicembre da 13,9 a 10 milioni di unità.



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