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Che cosa succede oggi in Grecia

Si terrà oggi al parlamento di Atene il voto sulle misure preliminari necessarie per il negoziato sul prestito ESM, l’erogazione di un prestito ponte e, probabilmente, l’aumento della liquidità di emergenza. L’esito positivo è scontato alla luce del sostegno promesso dai partiti moderati di opposizione. Tuttavia, sarà importante il livello di dissenso interno a Syriza: se le defezioni saranno basse, Tsipras potrebbe decidere di procedere a un mero rimpasto di governo, liberandosi dei ministri della Piattaforma di Sinistra e confidando sull’appoggio esterno di altri partiti per il passaggio delle misure; se i dissenzienti saranno molti, invece, sarà costretto a proporre un governo di unità nazionale.

Secondo ekathimerini almeno 30 dei 149 deputati di Syriza potrebbero votare contro le misure concordate da Tsipras. Per l’approvazione delle misure Syriza saranno quindi necessari i voti di Potami con 17 seggi, Pasok 13 seggi e Nea dimokratia dell’ex premier Samaras con 76 seggi. Solo il leader di Potami ha ufficialmente comunicato che sosterrà Tsipras. Oggi ci sarà uno sciopero indetto dal sindacato dei dipendenti pubblici.

Dopo l’approvazione del pacchetto di misure su IVA, pensioni anticipate e agevolazioni fiscali per le isole, l’Eurogruppo sarà convocato per sancire l’avvio delle procedure necessarie a erogare un prestito ESM, e diversi paesi (Germania, Olanda, Finlandia, Francia tra questi) consulteranno il proprio parlamento per ottenere il mandato. L’altro problema che l’Eurogruppo deve risolvere è quello relativo alla modalità tecnica con la quale fornire credito alla Grecia prima che sia attivato il prestito ESM, un periodo che potrebbe estendersi a oltre un mese. Le opzioni sono diverse, dalla concessione di prestiti bilaterali (che aumenterebbe il fabbisogno di cassa e il debito di altri Paesi) all’utilizzo di fondi dell’UE (soluzione, però, che vedrebbe contrario il Regno Unito). La soluzione del problema sbloccherebbe probabilmente l’aumento dell’ELA fornita dalla Banca di Grecia alle banche locali, consentendo una parziale riattivazione dei flussi commerciali.


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